Fibrillazione atriale, tremila misurazioni nelle Farmacie di Verona

Fibrillazione atriale, tremila misurazioni nelle Farmacie di Verona

Un vero e proprio studio osservazionale, oltre che uno screening per la fibrillazione atriale, con più di tremila misurazioni effettuate in 74 farmacie di tutta la provincia di Verona aderenti a Federfarma tra l’inizio di maggio e la fine di dicembre 2016.

L’obiettivo dell’iniziativa era duplice, individuare nella popolazione over 50 coloro che non sanno di essere a rischio di fibrillazione atriale ed incrementare contemporaneamente la ricerca nell’ambito di questa patologia subdola perché spesso asintomatica, ma che rappresenta un problema sanitario molto rilevante poiché può essere responsabile della formazione di emboli che sono causa di ictus.


Ruolo attivo della farmacia e lavoro di squadra

Per la realizzazione dello screening, i pazienti over 50 sono stati invitati dal farmacista a seguire gratuitamente in farmacia le normali procedure di auto-misurazione della pressione arteriosa, tramite apparecchi automatici oscillometrici con algoritmo validato per lo screening della fibrillazione atriale. Nel caso in cui sia stata evidenziata dalla strumentazione una possibile fibrillazione atriale il farmacista ha invitato il soggetto a sottoporsi ad un controllo clinico da parte del proprio medico di medicina generale.

Solo in caso di necessità è stato effettuato l’invio al più vicino Pronto soccorso per accertamenti urgenti.

Le misurazioni hanno portato al riconoscimento di 55 pazienti (1,8%). Il dato proiettato sulla popolazione veronese suggerisce che potrebbero esserci attualmente 16.000 persone ignare di poter essere a rischio di ictus perché affette da FA e che dovrebbero quindi assumere da subito e costantemente terapie antitrombotiche.

«Molti sono gli obiettivi e i risultati raggiunti con questo Studio Osservazionale, ma intendo soffermarmi in particolare su due aspetti ai quali tengo in modo particolare» spiega Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l’Associazione dei titolari di farmacia «Il primo è quello del ruolo attivo della farmacia in studi strutturati sul territorio nonché del lavoro quotidiano svolto in farmacia. Il secondo la dimostrazione concreta della necessità di coinvolgimento delle diverse figure professionali in ambito sanitario locale, farmacisti, medici di medicina territoriale, ospedaliera e mondo universitario per lo sviluppo di progettualità finalizzati a studi  specifici che salvaguardino la salute dei pazienti». E conclude: «La prevenzione è fondamentale soprattutto per quelle patologie che, essendo quasi completamente asintomatiche, rischiano una tardiva diagnosi con tutte le relative e deleterie conseguenze. Lavorare in gruppo è fondamentale perché insieme si va sicuramente più lontano nell’interesse della salute generale».


Risparmio per il SSN

È stato evidenziato che gli apparecchi automatici in grado di rilevare la possibile presenza di Fibrillazione Atriale oltreché di immediato utilizzo, esattamente come avviene in farmacia, sono realmente utili, mentre la diagnosi della patologia deve essere successivamente effettuata tramite elettocardiogramma dal medico o in una struttura ospedaliera. Un altro dato significativo emerso dallo Studio Osservazionale è la conferma che le farmacie sono il luogo adatto per effettuare sulla popolazione screening della FA nell’ottica della prevenzione e della salute pubblica, nonché del risparmio per il Servizio sanitario nazionale; infine è emerso che i pazienti scompensati di cuore e con precedenti cerebrovascolari devono essere monitorati per l’eventuale presenza di aritmia fibrillante.

Lo studio promosso da Federfarma Verona, gode del patrocinio dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Verona, dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Verona e della Società Italiana dell’ipertensione arteriosa (SIIA), e ha visto la collaborazione di 74 Farmacie veronesi, dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Generale per lo Studio e il Trattamento della Malattia Ipertensiva dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e di medici di Medicina Generale del Veronese, con il coinvolgimento dei Pronto Soccorso dell’area.

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