Milano, 17 ottobre – Nella conferenza stampa Farmaè si definisce il primo retail onlife in Italia. Nata nel 2013 a Viareggio con una catena di parafarmacie, Farmaè si delinea come progetto verticale specializzato nel mondo della salute e benessere, frutto della ricerca di nuove forme di comunicazione con il consumatore finale che unisce il fisico all’online. In occasione dell’evento è stata annunciata una forte espansione. Vediamo nel dettaglio.
I numeri di Farmaè
Il portale di e-commerce propone 30 mila referenze online, conta 3 milioni di prodotti venduti lo scorso anno appartenenti a 8 categorie merceologiche e 15 milioni di visitatori nell’ultimo anno.
Le previsioni indicano la cifra di 100 milioni di fatturato stimati per il 2020, l’aumento delle referenze in catalogo a 50 mila grazie all’ampliamento dell’offerta con prodotti per animali e ortopedia e 40 milioni di visitatori.
Obiettivi del progetto
Il progetto, sottolinea Riccardo Iacometti, CEO della azienda, nasce dall’esigenza di colmare un vuoto: «stiamo coprendo un gap e una domanda alla quale non vi era risposta, questo spiega la crescita di fatturato e utenza. Il consumatore finale sta cambiando in maniera velocissima; è sempre più informato, sceglie dove fare i propri acquisti e l’acquisto online, non appannaggio delle fasce più giovani come si potrebbe pensare, diventa una esperienza in sé. Gli esercizi tradizionali invece continuano a comportarsi come dieci anni fa».
Attualmente l’azienda ha sei punti vendita, che si prevede diventeranno 40 entro il 2020 e saranno situati nelle principali città italiane. Sei sono invece i negozi che saranno aperti all’estero, a cominciare dalla Polonia.
Nei punti vendita saranno presenti farmacisti e avranno caratteristica di interattività, con la possibilità di ordinare i prodotti non presenti in negozio attraverso un totem e averli recapitati a domicilio.
Contenuti e servizi
Il portale, oltre all’e-commerce, prevede una parte educational, un magazine con contenuti specifici e si affianca a un customer care dove lavorano otto farmacisti che rispondono alle richieste telefoniche degli utenti.
«Le farmacie sono presidi sanitari sul territorio e ci saranno sempre, indipendenti o meno che siano. Daranno servizi diversi. I nostri utenti hanno esigenze nel mondo cosmetico e dell’integrazione che non venivano coperte. Per il futuro sono ottimista, eventuali criticità sono imputabili a noi stessi, e alla incapacità di interpretarle» conclude Iacometti.