Sta facendo discutere, in Gran Bretagna, la sperimentazione lanciata da Boots per valutare l’applicazione del modello “hub & spoke” sulla sua rete di farmacie. Il progetto è partito ai primi del mese con l’apertura a Preston, nel Lancashire, di una “dispensing support pharmacy” destinata a servire una cinquantina circa di farmacie della catena, ubicate nell’area circostante. Per capire il senso dell’operazione va ricordato che nel Regno Unito (come negli altri paesi anglosassoni) una buona parte dei farmaci dispensati su ricetta viene confezionato in farmacia, in tubetti di plastica etichettati sul momento e con i dosaggi prescritti dal medico. Per risparmiare su tempi e costi, Boots ha deciso di concentrare nella “dispensing support pharmacy” la preparazione di tutte le confezioni relative a ricette ripetibili: i tubetti vengono allestiti per tempo in base al trattamento prescritto dal medico e spediti alla farmacia di fiducia del paziente, dove quest’ultimo può passare a ritirarli al momento opportuno.
Secondo quanto riferisce un portavoce di Boots alla rivista specializzata Chemist&Druggist, l’obiettivo della sperimentazione è solo quello di valutare l’ottimizzazione dei processi logistici attraverso l’eliminazione di ridondanze e duplicazioni. E regalare al farmacista che lavora al banco più tempo da dedicare al paziente e al consiglio. Non tutti però la vedono allo stesso modo e se tra i sindacati c’è il timore che il vero obiettivo sia quello di tagliare sui costi del personale, le farmacie indipendenti paventano ricadute sulla loro capacità di sopravvivenza.
Paure a parte, è da tempo che nella filiera farmaceutica inglese si discute di modelli hub&spoke. Il termine (traducibile letteralmente con “mozzo e raggi”, ossia la struttura della ruota) fa riferimento a un’organizzazione della rete logistica in cui un gruppo di punti di consegna fa riferimento a un unico “hub” di recapito come i raggi della ruota portano al mozzo. Il modello viene solitamente contrapposto allo schema “a rete”, in cui tutti i punti comunicano indifferentemente con gli altri, e ne è superiore laddove sussiste la necessità di ottimizzare il numero dei trasporti. In un sistema hub&spoke con 10 punti, infatti, bastano 18 collegamenti bidirezionali; in uno a rete con lo stesso numero di punti ne occorrono 180.
«Vogliamo rispondere ai nuovi bisogni dei nostri clienti e del servizio sanitario» è uno dei commenti che arrivano da Boots a difesa della sperimentazione «ci siamo chiesti come rispondere alle pressioni crescenti del National health service e come la farmacia possa assicurare un’attenzione maggiore ai propri clienti, continuando ad assicurare al contempo dispensazione dei farmaci e sicurezza del paziente».