Farmaci contraffatti, un’emergenza sociale

Farmaci contraffatti, un’emergenza sociale

Pochi giorni fa le autorità doganali e la Guardia di Finanza hanno sequestrato nel porto di Genova 10 tonnellate di prodotti contraffatti, di cui 4 di farmaci per bambini. La merce era stivata dentro due container accompagnati da documentazione falsa.

Comuni prodotti farmaceutici contraffatti destinati molto probabilmente a siti di e-commerce e confezionati in modo da ingannare i consumatori.

In Unione europea entrano ogni anno 121 miliardi di euro di merci false, pari al 5% di tutti i beni importati. Una cifra impressionante che si traduce nella perdita di 800.000 posti di lavoro e passivi pari a 14, 3 miliardi di euro. L’Italia è il terzo Paese più colpito.

Un boom di fake causato soprattutto dalla diffusione delle vendite online, che genera danni in termini di occupazione, di diritti d’autore non pagati e di tasse evase. Se parliamo di contraffazione di farmaci, prodotti cosmetici e articoli sanitari, i danni sono ancora molto più elevati perché comportano rischi per la salute e la sicurezza dei consumatori. Non solo nei farmaci contraffatti vengono utilizzati materiali di scarsa qualità ma talvolta si nascondono componenti tossiche.

Negli Usa, il mercato delle farmacie false on line è in costante aumento e rappresenta un mercato più ampio e redditizio di quello delle droghe che attira sempre più criminalità perché la possibilità di essere scoperti è inferiore. Esistono moltissimi siti web che vendono farmaci non regolamentati o con obbligo di prescrizione, spacciandosi per “farmacie online”.

Chi compra farmaci online lo fa per molte ragioni: spesso dopo un “autodiagnosi” in presenza di qualche sintomo, l’utente viene diretto a siti di acquisto, o si rivolge al web per mancanza del tempo per recarsi dal medico o naturalmente perché attirato dai prezzi inferiori.

In Italia negli ultimi quattro anni sono state sequestrate 2,5 milioni di confezioni di medicinali falsi e si stima che il 99% dei farmaci acquistati online sia privo del permesso di immissione in commercio e quindi non sottoposto ad alcun controllo.

In un articolo pubblicato di recente sull’ ”American Journal of Tropical Medicine and Hygiene” il mercato di farmaci contraffatti è stato definito “un’emergenza pubblica”, causa di morte di 250.000 bambini ogni anno nel mondo per avere ricevuto medicine false per curare la malaria e la polmonite.

La maggior parte dei decessi avviene nei Paesi in cui c’è una grande domanda di farmaci, associata a poca sorveglianza e mancanza di controlli e regolamentazioni, in grado di rendere più difficili le infiltrazioni criminali.

I test condotti hanno identificato falsi in molte categorie di farmaci, in particolare medicine per il cancro, per I disturbi cardiovascolari, negli antibiotici e negli antimalarici.

A marzo, il World Health Organization ha pubblicato il documento “Global alert about a fake cancer drug in Europe and the Americas” per segnalare un farmaco contraffatto (che conteneva di fatto solo paracetamolo) spacciato come ”Iclusing”, una medicina utilizzata per trattare pazienti affetti da leucemia cronica mieloide e leucemia linfoblastica acuta.

Nel 2018, la Pfizer ha identificato 95 prodotti falsi in 114 Paesi.

I medici e farmacisti americani invocano dal Word Health Organization un controllo più capillare. Tra le varie richieste, la necessità di accordi sull’estradizione perché gli spacciatori di falsi farmaci possano essere perseguiti negli stessi Paesi in cui li mettono in commercio.

La protezione della salute dei consumatori è di primaria importanza per le istituzioni ma anche per la reputazione delle case farmaceutiche.

Il 10 febbraio 2019 è entrata in vigore la tracciatura europea anticontraffazione per i farmaci che ha coinvolto 31 Stati dello Spazio economico europeo (28 Paesi membri Ue più Norvegia, Liechtenstein e Islanda) che si basa sull’apposizione di un codice identificativo univoco a barre bidimensionale.  Prevede che tutti i farmaci con obbligo di ricetta dispensati nella Ue siano soggetti al nuovo sistema di tracciatura che dovrebbe consentire la verifica di autenticità da parte del nuovo sistema europeo di verifica dei medicinali (Emvs), istituito nel 2016.

In Italia questo sistema non sarà però attivo prima del 2025 perché è già in vigore da anni un sistema (bollino prodotto dalla Zecca dello Stato) allo scopo di tracciare il lotto e monitorare la spesa farmaceutica. Le imprese italiane devono però utilizzare la nuova tracciatura per tutti i prodotti destinati all’esportazione.

Un recente articolo pubblicato nel sito Ecommerce Monitor invita le aziende farmaceutiche a non abbassare la guardia: “Educare i consumatori è solo una delle misure che i brand possono adottare come parte della loro strategia di protezione. Quando acquistano online gli utenti saranno sempre a rischio, per questo devono essere informati dei potenziali pericoli. Oggi la protezione del brand gioca un ruolo fondamentale nel mondo degli affari ma nell’industria farmaceutica la posta in gioco è considerevolmente più alta. I brand devono lavorare molto più duramente per proteggere se stessi e i consumatori. Dal momento che diventiamo sempre più dipendenti dalla tecnologia digitale per gli acquisti, il fenomeno della contraffazione sta registrando una crescita enorme.

Per proteggere i consumatori, è necessario individuare efficacemente i farmaci contraffatti e la differenza tra canali di acquisto legittimi e non. Per salvaguardare la reputazione e i guadagni, il brand deve disporre di un piano completo per proteggere sia i nuovi prodotti che quelli esistenti, deve monitori globalmente il mercato e stabilire relazioni con le forze dell’ordine ed esperti di terze parti per individuare le frodi, rimuoverle e avviare il procedimento giudiziario”.

 

 

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