Estesa a tutta Italia la dematerializzazione delle ricette

Estesa a tutta Italia la dematerializzazione delle ricette

In Lombardia è stata inserita all’inizio di marzo, proprio per evitare l’affollamento negli studi medici; adesso la ricetta elettronica dematerializzata è stata estesa a tutta Italia. Dal 20 marzo gli assistiti non devono più recarsi dal il medico di famiglia per la consegna delle ricette, ma può spedirle all’assistito, anche via mail o inviare un codice Nre. Non è più necessario dunque portare con sé in farmacia la stampa del promemoria.

È sufficiente il Numero di ricetta elettronica

Il Dipartimento della protezione civile, con ordinanza n. 651 del 19/3/2020 recante «Ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili» ha ritenuto di adottare misure atte a limitare la circolazione dei cittadini attraverso la dematerializzazione del promemoria cartaceo della ricetta con il conseguente utilizzo di ricetta dematerializzata, ove possibile, anche per i farmaci non distribuiti in regime convenzionale.

Come funziona? Quando la ricetta elettronica viene generata dal medico prescrittore, l’assistito può chiedere contestualmente il rilascio del promemoria dematerializzato ovvero l’acquisizione del Numero di ricetta elettronica con varie modalità: trasmissione del promemoria in allegato a messaggio di posta elettronica, laddove l’assistito indichi al medico prescrittore la casella di posta elettronica certificata (Pec) o quella di posta elettronica ordinaria (Peo). In alternativa, il Numero di ricetta elettronica può essere comunicato con Sms o con applicazione per telefonia mobile che consente lo scambio di messaggi e immagini, naturalmente in questo caso l’assistito deve indicare al medico prescrittore il numero di telefono mobile. In ultimo, il medico può comunicare all’assistito il Numero di ricetta elettronica anche al telefono. Una modalità particolarmente utile per gli anziani che possono non avere dimestichezza con la tecnologia.

Federfarma comunica che nell’ordinanza vengono disciplinate anche tutte le modalità operative per farmacie e Asl per i farmaci distribuiti in modalità diverse dal regime convenzionale e per i medicinali che richiedono un controllo ricorrente dei pazienti. L’ordinanza si inserisce nelle misure che, nell’emergenza sanitaria, intendono anteporre il primario interesse della salvaguardia della salute umana e che li dispensa da effettuare spostamenti fino ad ora inevitabili, come recarsi nelle strutture pubbliche di dispensazione dei farmaci.

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