La prima parafarmacia all’interno di un superstore Esselunga è stata inaugurata nell’aprile del 2018, a Pioltello, provincia di Milano. In un anno e mezzo le nuove aperture si sono succedute a ritmo serrato: «a oggi i punti vendita che propongono un reparto di parafarmacia sono 9 e a inizio 2020 arriveremo a 11» conferma a Pharmaretail Marco Dell’Acqua, direttore commerciale Acquisti General Merchandise-Profumeria.
Che previsioni fate?
Il progetto funziona e stiamo lavorando con l’obiettivo minimo di 5/6 parafarmacie per anno. Ma siamo in fase di start up, quindi ci riserviamo di accellerare o eventualmente rallentare in base alle risposte del territorio. Diciamo che nei superstore di nuova apertura sarà sempre presente il reparto di parafarmacia perché è parte integrante del nostro nuovo format e questo naturalmente conferma il nostro orientamento a investire in questo settore. L’unico limite in questo caso è solo dettato dallo spazio. Per i punti vendita già attivi, abbiamo già identificato quelli in cui è possibile inserirlo, stiamo valutando gli aspetti legati al contesto: concorrenza, clientela, farmacie già presenti nei dintorni.
Prevedete anche un ampliamento delle referenze?
Per quanto riguarda le parafarmacie all’interno dei punti vendita abbiamo a oggi 3000 referenze. Dall’apertura a oggi, 1500 sono incrementali rispetto a quelle che avevamo in assortimento nei reparti di profumeria, quindi in poco più di un anno ne abbiamo aggiunte il doppio. Parliamo naturalmente di farmaco SOP, OTC, integratori e dermocosmetica.
Per quanto riguarda l’online siamo partiti ora, l’e-commerce ha aperto pochi giorni fa la sezione “La tua bellezza” che contiene più di 400 prodotti di dermocosmesi e cura capelli e di sanitari e integratori. Nei prossimi mesi monitoreremo l’andamento e poi saremo pronti a un eventuale allargamento.
È previsto un servizio di consulenza online?
Tutto quello che riguarderà richieste di informazioni e reclami per dermocosmetica e integratori passerà dal Servizio Clienti che si interfaccerà con un farmacista. In tempi brevi non è previsto un servizio di consulenza immediato perché l’assortimento è ancora ridotto.
E per quanto riguarda il punto vendita?
Nei negozi è sempre presente un farmacista e sulla consulenza stiamo investendo molto. Vogliamo che l’esperienza di acquisto del cliente sia gratificante e completa, che chiunque possa trovare dall’altra parte del bancone un esperto come succede negli altri settori di Esselunga, come la pasticceria o la gastronomia. Puntiamo a una figura che non sia un mero dispensatore di farmaci dietro al banco ma un vero riferimento per chi cerca consigli.
Avete difficoltà a reperire farmacisti da inserire nell’organico dei punti vendita?
In effetti stiamo sperimentando qualche lentezza nel portare a bordo farmacisti, però credo che dipenda dal fatto che, non avendo noi un know-how sul personale specializzato in questo ambito, ci stiamo appoggiando a intermediari e non stiamo facendo recruiting diretto. Poi si tratta di personale altamente specializzato e ovviamente l’offerta è più ridotta, in Toscana abbiamo meno difficoltà ma soprattutto in alcune piazze come Milano e la Lombardia facciamo più fatica.
Come contate di superare le criticità legate al recruiting?
Stiamo esplorando diverse opportunità, in particolare stiamo allacciando rapporti con le università. Siamo in una fase davvero embrionale però vorremmo creare sinergie con il mondo della formazione accademica anche in questo settore, come già facciamo per esempio con il marketing e gli acquisti. L’obiettivo è quello di individuare insieme percorsi di formazione, per avviare e coltivare fin dal principio un rapporto con i farmacisti che diventeranno responsabili dei nostri reparti. È una modalità consolidata in cui crediamo molto.