L’impatto travolgente del Coronavirus continua a influenzare gli ingressi e le vendite della farmacia. La richiesta di mascherine non cala e persistono le difficoltà di approvvigionamento. Considerato lo stato di emergenza, il governo dà mandato alla Protezione civile di comprare tramite procedura centralizzata mascherine anche senza marchio Ce.
Ma le mascherine e i detergenti mani non sono gli unici mercati a registrare picchi di vendita nell’ultima settimana, come evidenzia il monitoraggio New Line Ricerche di Mercato, che ha analizzato le vendite e gli ingressi in farmacia.
Gli ingressi in farmacia
A livello Italia il dato degli ingressi complessivi di febbraio mostra, rispetto a gennaio, un decremento del 2,2%, migliore rispetto a quanto osservato negli stessi mesi del 2019 (-2,6%). Il trend negativo è comune alla gran parte delle regioni, con l’eccezione importante di Lombardia ed Emilia Romagna, coinvolte maggiormente dal Coronavirus.
Mercati: chi sale e chi rimane stabile
L’analisi di New Line Ricerche di Mercato non evidenzia un calo della farmacia a livello di globale e di totale Etico nel periodo che va dal 27 gennaio al 1° marzo, se confrontato con le stesse settimane del 2019. Va sottolineato come il trend sostanzialmente stabile del periodo nasconda dinamiche molto differenti: nelle prime due settimane si era infatti registrato un calo del fatturato legato alla minore diffusione della patologia influenzale rispetto allo stesso periodo del 2019, riduzione compensata dalla crescita importante del periodo successivo, in particolare dell’ultima settimana, in cui si registra un +6,6% rispetto agli stessi giorni del 2019.
Analizzando i singoli mercati, osserviamo che le mascherine continuano a registrare un livello molto alto nelle vendite con 48.165 pezzi venduti nell’ultima settimana che termina il 1° marzo, in lieve flessione rispetto alla settimana precedente in cui erano stati venduti 58.432 pezzi, un dato probabilmente influenzato dal tema dell’approvvigionamento difficoltoso.
Per quanto riguarda gli igienizzanti mani, anche in questo caso si conferma il dato molto alto delle vendite nell’ultima settimana, con un livello paragonabile al sell-out generato nella penultima settimana. Le ultime cinque settimane hanno registrato la crescita record del +1069%.
Ma le mascherine e gli igienizzanti mani non sono gli unici mercati a registrare un aumento delle vendite. Il timore generale di ammalarsi spinge gli italiani ad acquistare anche altri prodotti, soprattutto nella settimana dei principali provvedimenti di contenimento dell’epidemia (24/2- 1/3), come gli immunostimolanti e la vitamina C.
Gli immunostimolanti registrano un trend davvero positivo. Si tratta di una crescita iniziata nella settimana del 17-23 febbraio, ma molto più accentuata nell’ultima settimana che evidenzia un trend pari al +169%.
Ancora più accentuato l’aumento delle vendite della Vitamina C. Si tratta di una crescita iniziata nella settimana del 17-23 febbraio, ma che raggiunge un picco pari a +252% con 238.290 confezioni vendute nell’ultima settimana.
Interessante osservare, infine, l’andamento del mercato dermocosmetico che registra nelle settimane considerate, un leggero aumento nonostante la forte preoccupazione per l’epidemia.