Sono 22,2 milioni gli italiani che nella loro vita hanno acqusitato online almeno una volta. Tra questi, 16,4 milioni hanno comprato sul web negli ultimi 3 mesi e quasi 11 milioni si definiscono acquirenti abituali, con in media più di un acquisto al mese nell’anno passato. Sono alcuni dei dati che arrivano dal quarto rapporto trimestrale “Net Retail – Il ruolo del digitale negli acquisti degli italiani”, realizzato da Netcomm – il consorzio di imprese e banche nato per favorire lo sviluppo dell’e-commerce – con il supporto di Human Highway e in partnership con Banzai, Postecom e Qvc.
Secondo la ricerca, la frequenza con cui gli italiani acquistano sul web è cresciuta in modo significativo nell’ultimo trimestre dell’anno, tanto da spingere oltre quota 200 milioni il numero delle transazioni effettuate nel 2014. Negli ultimi sei mesi, poi, tre acquirenti online su quattro (75%) hanno acquistato passando soltanto dal sito web, cioè senza una visita preventiva nel negozio “reale”. E poi cresce l’uso delle app: il 18,3% dei 16 milioni di italiani che hanno acquistato on line negli ultimi sei mesi ha fatto almeno un’esperienza di acquisto tramite smartphone e l’11,5% mediante tablet. Pochi invece quelli che hanno compiuto i propri acquisti utilizzando unicamente le app dei retailer: l’1% per gli utilizzatori di tra i possessori di tablet e l’1,6% tra quelli di smartphone.
«L’acquisto online» spiega Roberto Liscia, presidente di Netcomm «continua ad attirare chi preferisce un’esperienza di acquisto convincente. La soddisfazione per l’iter di acquisto online riceve dai consumatori un voto medio di 8,5, in costante crescita da quando rileviamo questo parametro. Chi inizia ad acquistare online, in sostanza, non smette più e anzi compra progressivamente in categorie di prodotti sempre diverse e diventa egli stesso promotore del nuovo stile di acquisto presso le persone che non hanno ancora fatto l’esperienza». In altre parole, l’esperienza on line diventa virale e il passaparola si alimenta da solo. «Il digitale» osserva ancora Liscia «diventerà nel tempo il vero asset con cui tutti gli operatori dovranno fare i conti se vorranno competere con successo per soddisfare le esigenze del nuovo superconsumatore».
Ma qual è il profilo dell’e-shopper italiano? E’ principalmente uomo e si colloca nella fascia di età compresa tra i 25 e i 44 anni, in particolare se è cliente abituale del web (gli acquirenti sporadici, invece, sono più numerosi nella fascia sopra i 55 anni). La concentrazione di laureati è tre volte superiore alla media della popolazione e la residenza è principalmente nei grandi centri urbani: al crescere della dimensione del centro di residenza cresce la concentrazione di acquirenti online nella popolazione. Nei piccoli centri (meno di 10mila abitanti) si trova 1 acquirente online ogni 5,8 individui, nei grandi centri 1 ogni 2,1. «Gli italiani stanno colmando il gap che li separa dai cugini europei» commenta Edoardo Giorgetti, ceo di Banzai Commerce «e in decisa controtendenza con il retail tradizionale. La grande opportunità adesso è costruire servizi e proposte sempre più su misura degli italiani, come per esempio i Pick&Pay (gli sportelli per il ritiro veloce della spesa prenotata on line, ndr) e i servizi mobile».
«L’online influenza in modo decisivo più di un acquisto tradizionale su cinque» dichiara Vincenzo Pompa, amministratore delegato di Postecom, Gruppo Poste Italiane«quindi l’e-commerce diventa sempre più importante nell’ambito di un modello commerciale convergente tra fisico e online. L’online esclusivo può non mantenere le aspettative desiderate, soprattutto se non si è pronti a ripensare all’approccio complessivo della propria attività. È fondamentale ottenere la giusta visibilità, generare traffico e fare la differenza in termini di “conversion rate2, ma l’e-commerce in quanto servizio deve soddisfare il cliente finale in tutte le fasi del processo di acquisto».
E-commerce, 11 milioni gli “habitué” dell’on line
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