I risultati del Barometer Farmacia di Doxa Pharma, la ricerca che viene condotta ogni 2 anni su un campione di 500 titolari di farmacia, in Italia, articolati per aree geografiche, località di residenza e dimensioni del punto vendita, fotografa quest’anno un importante cambiamento nelle prospettive del canale. Pur parlando ancora di una minoranza delle farmacie nel nostro Paese, stiamo parlando di un passaggio quasi epocale, da un posizionamento distributivo “farmaceutico-oriented”, alla sua integrazione in area “benessere” a un mix di prodotti-servizi “health oriented”, il più possibile integrati a livello territoriale con il Sistema Sanitario Nazionale.
Il nuovo farmacista
Un farmacista più imprenditore allora, alla ricerca della differenziazione della sua farmacia, con interventi formativi anche in ambito gestionale l’analisi dei bisogni del territorio di appartenenza, che si muove verso la costruzione di un ruolo di terminale intelligente della sanità.
E così, 6 su 10 si relazionano già oggi in modo positivo con la medicina di famiglia, 4 su 10 con i medici specialisti del territorio. Ma è soprattutto con il rapporto con il paziente che si fotografa un cambiamento, anche rapido, rispetto alla fotografia di due anni fa, nell’assunzione di un ruolo consulenziale e di consiglio, dal controllo dell’aderenza terapeutica, alla fornitura di servizi sanitari, a forme di assistenza anche domiciliare.
Un farmacista che ritiene in futuro di poter costituire anche un trait d’union positivo tra ospedale e medicina del territorio.
Nell’articolazione di queste nuove strategie, diverse sono le strade percorribili – ci dice la ricerca – da scelte imprenditoriali autonome, all’utilizzo strategico delle cooperative/dei gruppi d’acquisto di appartenenza.
È tutto oro quello che luccica? Ovviamente no
Percentuali significative di farmacie sono ancora alla ricerca di se stesse e di un futuro positivo. Per molte di loro allora l’appartenenza a cooperative/gruppi di acquisto ha in questo caso una valenza difensiva e non strategica.
Però, il Barometer fotografa come il percorso verso una significativa rivisitazione di ruolo della farmacia italiana si sia avviato. E così, parole per anni quasi prive di significato, a partire dal concetto di farmacia dei servizi, trovano secondo la ricerca di Doxa Pharma oggi le prime decodifiche concrete.
Qual è, poi, l’azienda ideale con la quale questo nuovo tipo di farmacia vuole interagire? E’ un’azienda che passa dalla centralità e ampiezza del portafoglio prodotti, alla qualità della sua proposta ma anche a modelli di disponibilità e formazione, in modo diversificato, dalle patologie alla fotografia dei bisogni del territorio e in ultima analisi in aiuto alla relazione col paziente.