Prosegue lo shopping della cooperativa bresciana Cef tra le società di farmacisti del Centrosud. Dopo la toscana Cofapi e la pugliese Farpas è ora la volta della laziale Sinfarma: i consigli di amministrazione delle due cooperative, infatti, hanno dato nei giorni scorsi il via libera alla fusione per incorporamento delle due aziende della distribuzione. «Si tratta di una grandissima operazione strategica “di sistema”» recita una nota congiunta «che ha ottenuto, per la prima volta in Italia, anche il sostegno fattivo di Confcooperative». Se nei prossimi mesi le assemblee dei soci confermeranno la fusione, dal “deal” sorgerà una cooperativa di farmacisti che supererà nel 2015 il fatturato di un miliardo di euro, con 780 dipendenti, 1.400 soci ed un patrimonio netto di 84 milioni di euro.
La fusione rafforzerà la posizione di Cef nella distribuzione intermedia italiana, confermandola una volta di più come la prima cooperativa del Paese per dimensioni e fatturato. Con l’incorporamento di Sinfarma, Cef potrà contare su 9 magazzini distribuiti tra Lombardia, Veneto, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia e Lazio. In più, la cooperativa bresciana arriverà a controllare quattro network di farmacie: FarmaciaINsieme, Farmondo, Farmapiù e Piùbene. «La fusione con Cef» ha spiegato Paolo Gaoni, Presidente Sinfarma «ha permesso di mettere in protezione il sistema delle cooperative di farmacisti ed è una conferma della tutela che queste aziende assicurano ai soci. Possiamo vantare un capitale umano ed un know-how che le altre aziende non hanno e li metteremo come sempre a disposizione dei nostri associati per crescere. La nostra esperienza nel retail sarà di aiuto alla crescita del sistema». «Continuiamo ad allargare la nostra presenza nel Paese e ormai possiamo parlare di Cef Italia » conferma il presoidente della cooperativa lombarda, Vittorino Losio. «È strategico, per le farmacie, governare una parte importante della distribuzione, ed è importante crescere costantemente per non retrocedere di fronte a competitors forti. Ci proponiamo anche alle altre cooperative come polo di aggregazione forte, perché solo restando unite le farmacie potranno tutelare la propria libertà e indipendenza».
Distribuzione, Cef e Sinfarma verso la fusione
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