Dematerializzazione delle ricette: dal 30 gennaio elettronica anche la “bianca”

Dematerializzazione delle ricette: dal 30 gennaio elettronica anche la “bianca”

Con il decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze del 30 dicembre scorso, anche le cosiddette ricette bianche diventano elettroniche: il decreto è entrato in vigore dal 30 gennaio. Secondo quanto riportato dal ministero della Salute, si tratta del potenziamento del processo di dematerializzazione delle prescrizioni di farmaci già avviato durante l’emergenza Covid.

Un processo accelerato dalla pandemia

Come ricorda lo stesso Ministero, l’emergenza Covid ha dato particolare impulso alla dematerializzazione delle ricette mediche. Con lo scopo di assicurare la disponibilità di farmaci ai soggetti più fragili e, in generale, ridurre l’afflusso di pazienti negli studi medici, sono state messe in atto più misure per la dematerializzazione delle prescrizioni e del promemoria cartaceo.

Il 19 marzo 2020, una ordinanza della protezione civile ha introdotto modalità alternative al promemoria cartaceo per limitare gli accessi presso gli studi dei medici del Ssn. Il successivo Decreto ministeriale del 25 marzo 2020, “Estensione della dematerializzazione delle ricette e dei piani terapeutici e modalità alternative al promemoria cartaceo della ricetta elettronica”, ha previsto l’estensione della ricetta dematerializzata ai farmaci con piano terapeutico Aifa, ai medicinali distribuiti per conto del Servizio sanitario nazionale e ha esteso le modalità elettroniche alternative al promemoria cartaceo oltre la fase emergenziale. È, infine, il decreto del 30 dicembre a estendere la dematerializzazione delle ricette mediche alla prescrizione di farmaci non a carico del Ssn: questa prevede modalità di rilascio del promemoria della ricetta elettronica attraverso ulteriori canali, sia a regime che nel corso della fase emergenziale da Covid-19.

In modo, quindi, del tutto simile a quello della ricetta dematerializzata a carico del Ssn, la “ricetta rossa”, sarà elettronica anche la prescrizione di farmaci non Ssn. Per una prima fase, la ricetta dematerializzata bianca si affianca a quella cartacea, ma non la sostituisce; pertanto, i medici potranno continuare a effettuare prescrizioni anche in modo cartaceo. Il decreto istituisce dunque il nuovo codice di ricetta, anche per la “ricetta bianca”, che verrà indicato come Nrbe (Numero della ricetta bianca elettronica).

Secondo quanto riportato da Federfarma, il medico potrà compilare la prescrizione in formato elettronico riportando i dati relativi al codice fiscale del paziente, la prestazione e la data. Poi potrà rilasciare all’assistito il promemoria cartaceo o, fintanto che dura l’emergenza Covid, trasmettere la ricetta tramite via e-mail o messaggi telefonici. Il paziente sceglierà la farmacia in cui utilizzare la ricetta. Quest’ultima, «nel caso in cui i farmaci siano disponibili ed erogabili, accetta la richiesta e provvede all’erogazione».

Per tutto il periodo dell’emergenza Covid-19, il paziente che ha ricevuto la ricetta elettronica da parte del medico può inoltrarne direttamente il numero alla farmacia prescelta tramite mail e messaggi telefonici, e questa potrà anche recapitare i medicinali all’assistito. Nel periodo post pandemico, invece, ci sarà la possibilità per il cittadino di trasmettere la prescrizione alla farmacia tramite il Sistema di accoglienza centrale (Sac), ferma restando la possibilità di presentare direttamente in farmacia il promemoria cartaceo.

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