Deficit da sonno, problema per 12 milioni di italiani

Deficit da sonno, problema per 12 milioni di italiani

Dormono male e poco, si svegliano spesso, non riescono a riposare bene. E’ il ritratto di circa 12 milioni di adulti che soffrono di deficit da sonno, così come emerge dal sondaggio realizzato da AstraRicerche per Sanofi: il 50% degli italiani dichiara di svegliarsi spesso nel cuore della notte e il 45% ammette di non riuscire ad accumulare le giuste ore di sonno, perché si addormenta troppo tardi e si sveglia presto la mattina. Fra le motivazioni del deficit di sonno spicca anche le preoccupazioni per la vita privata o professionale, che affliggono oltre il 40% degli “assonnati”. Segue un 16% che si sente sotto pressione dalle scadenze, con troppe cose da portare a termine e poco tempo per farlo. Le donne, divise fra lavoro e famiglia, risentono di questi problemi in percentuali superiori alla media.
«A causa della crisi economica» spiega Enrico Finzi, sociologo e presidente di AstraRicerche «gli italiani denunciano livelli di stress doppi rispetto al passato, con conseguenze negative anche sul riposo notturno. Il fenomeno colpisce maggiormente le donne, la fascia di età tra i 35 e i 54 anni, i residenti nel Lazio e al Sud, i diplomati e i membri di famiglie numerose. Con un’aggiunta interessante: non lavorare diminuisce la quantità e peggiora la qualità del sonno».
Ne deriva un problema di salute assolutamente serio: 6 su 10 intervistati vedono pregiudicato il proprio benessere mentale e fisico e riconoscono che la carenza di sonno causa un calo delle prestazioni professionali, nonché ripercussioni anche sui rapporti familiari. Per l’11% degli intervistati, poi, c’è un impatto drammatico sulla qualità della vita.
Cosa consiglire a chi soffre di deficit da sonno? Innanzitutto, suggerire alcune semplici regole per favorire un buon riposo: mantenere un ritmo sonno-veglia regolare, andando a dormire ogni sera e alzandosi ogni mattina alla stessa ora; evitare di coricarsi se non si è assonnati oppure rimanere a letto se si è svegli; evitare sostanze eccitanti come tè e caffè, oppure alcolici in quantità elevate e soprattutto la sera; non cenare con piatti pesanti a base di carni rosse, grassi animali e fritti, che appesantiscono e sono difficili da digerire; infine, concedersi una moderata e regolare attività fisica, soprattutto nel pomeriggio.
Se questi accorgimenti non fossero sufficienti, si può allora optare per un aiuto non necessariamente di natura farmacologica. «Anche nell’affrontare la difficoltà a riposare bene» conclude Finzi «sono sempre più gli italiani che privilegiano soluzioni “soft”, che privilegi sostanze di origine naturale».

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