Si chiama Doctor Plus ed è il servizio di telemonitoraggio per pazienti con diabete lanciato da Msd Italia e premiato la settimana scorsa nell’ambito del primo Forum della Sanità Digitale, in programma da giovedì 9 a sabato 11 settembre al campus Luiss di Roma. Il progetto è semplice: all’assistito, selezionato e reclutato dal medico curante, viene consegnato un kit di dispositivi certificati con i quali eseguire alcune semplici misurazioni, direttamente da casa. I valori sono monitorati costantemente da una centrale operativa, dove un team di infermieri specializzati è pronta a intervenire in caso di alert, sulla base di un protocollo clinico condiviso. Lo stesso team inoltre, assicura ai pazienti coaching e formazione sui dispositivi e sui comportamenti da adottare in caso di valori fuori norma.
Il servizio è stato premiato al Forum romano come esempio di quelle innovazioni digitali con cui sempre più spesso medici e pazienti dovranno confrontarsi, perché agevolano la domiciliarizzazione dell’assistenza e riducono i costi della sanità pubblica. Secondo l’Osservatorio Neticse, in particolare, la digitalizzazione consentirebbe risparmi per 6,9 miliardi di euro all’anno. Due miliardi e mezzo, per esempio, si ricaverebbero soltanto dalla fornitura agli ospedali di strumenti per il supporto delle decisioni terapeutiche, grazie ai quali si ridurrebbe la medicina difensiva (ovvero l’eccesso di prescrizioni mediche dettato dalla paura del medico di incorrere in denunce da parte dei pazienti).
Ma progetti come Doctor Plus, che Msd (come spiega una nota della stessa azienda farmaceutica) sta cominciando a offrire ad aziende sanitarie pubbliche e operatori della sanità privata, dovrebbero far riflettere anche i titolari di farmacia. Perché impongono radicali ripensamenti a quel modello di farmacia dei servizi al quale da anni si guarda come nuova frontiera del sistema. La digitalizzazione offerta da servizi come Doctor Plus, infatti, batte la farmacia sul suo stesso terreno, quello della capillarità sul territorio: il paziente è monitorato e assistito a casa, sarà quasi una scelta obbligata quella di recapitargli a domicilio anche i farmaci necessari alle terapie croniche di cui ha bisogno, magari confezionati in contenitori con microchip (in giro ci sono già diversi modelli) che monitorano le aperture e dunque vigilano sull’aderenza ai trattamenti.
Se la farmacia non trova velocemente uno spazio in questo scenario da futuro prossimo venturo, il rischio è quello di esserne velocemente emarginata perché comodità e risparmi giocano a favore della digitalizzazione. Urgono progetti e scelte di campo: dentro o fuori, farmacia dei servizi o forse, un giorno, servizi senza farmacia.