Cronicità, il ruolo del farmacista in Lombardia

Cronicità, il ruolo del farmacista in Lombardia

Un incontro tenutosi presso la sede di Lallio (Bergamo) della cooperativa di distribuzione Cef è stato l’occasione per fare il punto sullo sviluppo della riforma sanitaria varata dalla Regione Lombardia, che ha creato la figura del gestore.


Lo stato dell’arte   

Nel modello lombardo di gestione della cronicità, i pazienti cronici sono affidati a un gestore, che può essere un’Asst (Aziende socio-sanitarie territoriali), una clinica privata, un’aggregazione di Mmg (Medici medicina generale) o una rete di diversi soggetti. Come fa notare Gianni Petrosillo, presidente di Federfarma Bergamo e tra gli organizzatori della serata, «la Regione ha emanato ben cinque delibere sul tema della cronicità ma la farmacia ha fatto capolino soltanto nell’ultima, del dicembre scorso». In essa si riconosce alle “rurali” lombarde un ruolo di microerogatore mentre, per quanto concerne le “urbane”, le farmacie bergamasche hanno avviato una sperimentazione con un gestore vero e proprio, la Fondazione Sant’Andrea Onlus, una residenza sanitaria assistenziale. «Nel frattempo, le farmacie bergamasche hanno avviato uno speciale percorso e che le vede oggi in una posizione di vantaggio. La scelta di fare rete con il Gestore Sant’Andrea Onlus, ci ha anche portato a individuare un partner per l’allestimento di una piattaforma informatica di dialogo tra tutti i soggetti che lo compongono e tra questi e il Siss» spiega Gianni Petrosillo. La piattaforma, in via di realizzazione, dovrà integrarsi con i servizi Siss (Sistema Informativo Socio Sanitario) e fornire ai soggetti autorizzati della Regione i dati di consumo e di erogazione delle prestazioni per verificarne la congruità con il piano terapeutico e  diagnostico del paziente.

Andrea Braguti, presidente di Federfarma Lecco, ricorda dal canto suo di aver firmato nei mesi scorsi un protocollo di intesa con Ats Lecco nel quale l’associazione dei titolari si dice disponibile a collaborare con l’Agenzia di tutela della salute, ex Asl. Il primo accordo del genere firmato in Lombardia, che fa della cronicità, sottolinea Braguti, un terreno sul quale far convergere, in un circolo virtuoso, la professionalità dei medici e farmacisti e la tutela dei pazienti cronici che, già oggi tre milioni, sono destinati ad aumentare.

Insomma, se all’inizio la farmacia sembrava avere un ruolo marginale nella nuova sanità lombarda, ora sta recuperando terreno, grazie anche al fervore di associazioni come quelle di Bergamo e Lecco.

In chiusura Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale, ricorda che «quello della cronicità è una grandissima opportunità e i farmacisti sono parte integrante di questo percorso per il quale sono intervenuti, rappresentati da Federfarma e Fofi, al Ministero lo scorso 23 marzo. In quell’occasione hanno avuto la convocazione per la cabina di regia del tavolo e il giorno stesso è arrivata in Fofi, organo competente per la nomina, la richiesta della presenza in cabina di due colleghi, che molto probabilmente saranno uno di ispirazione Federfarma e uno di ispirazione Fofi. Ma la gestione delle cronicità non sarà un’opportunità che arriverà gratis, ce la dovremmo conquistare giorno dopo giorno, con il nostro lavoro».

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