Cosa compra Lei quando il disturbo è “rosa”

Cosa compra Lei quando il disturbo è “rosa”

Una buona gestione del consiglio e dell’esposizione non può prescindere dalla conoscenza delle dinamiche di consumo che caratterizzano la clientela della farmacia e dal profilo dei differenti target. E’ una regola d’oro del marketing che nel caso del cliente donna diventa ancora più vera, perché le sue abitudini di acquisto offrono potenzialmente importanti spazi alla consulenza del farmacista e alla sua capacità di selezionare un’offerta strutturata di prodotti complementari. Per esemplificare il concetto, in questa seconda puntata dell’Osservatorio donna sono state analizzate le vendite legate tre disturbi tipicamente femminili – i problemi di circolazione alle gambe, le patologie ginecologiche e la cistite – in modo da analizzare a tutto tondo le dinamiche d’acquisto del consumatore donna quando l’ingresso in farmacia è (presumibilmente) guidato da bisogni personali e quindi “rosa”.

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Per queste tre categorie di disturbo, in particolare, si registrano in media 166 ingressi al mese per farmacia, con un fatturato per acquisto intorno ai 12,55 euro. La consumatrice domanda per lo più i prodotti per la cura dei problemi circolatori (47,4% degli ingressi), a seguire i prodotti per la cura delle patologie ginecologiche (30% degli ingressi) e della cistite (22,7% degli ingressi). Il valore dello scontrino è maggiore nel caso della prima categoria di disturbi e si riduce rispettivamente del 21% e del 28% quando l’acquisto è associato alle patologie ginecologiche e alla cistite.

La ripartizione tra sottocategorie è tendenzialmente stabile nel territorio. Vi sono solo alcune differenze tra Nord, Centro e Sud nell’incidenza della domanda dei vari prodotti.
La consumatrice che soffre di questi disturbi, come facilmente intuibile, necessita principalmente di farmaci, che pesano per un buon 83,8% degli acquisti, contro il 16,2% dell’extra-farmaco. Tale ripartizione si ripropone in maniera pressoché identica anche nelle tre aree geografiche. Interessante osservare come l’extra-farmaco, per quanto meno rilevante in termini di incidenza, garantisca un fatturato medio per singola vendita molto più alto: 16,37 euro contro gli 11,81 euro dell’area farmaco.

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