Il mercato farmaceutico globale crescerà del 5-8 per cento nei prossimi cinque anni e il comparto farmaindustriale rimane nel nostro Paese uno dei settori chiave per mettere in moto la ripresa. Se però non c’è collaborazione tra imprese, pubblica amministrazione e università non si può accelerare il passo. Se ne è discusso a Tirrenia, agli Incontri Asis 2016 Flaminio Farnesi.
«Ogni quattro mesi di vita se ne guadagna uno grazie alla ricerca scientifica e ai farmaci», ha spiegato il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi, «e anche nel 2015 l’industria farmaceutica italiana ha creato valore per il Paese. L’Italia è il secondo produttore di farmaci nell’Unione europea, dopo la Germania, e continua la crescita, con l’export come motore». Il presidente di Farmindustria ha spiegato che l’Italia partecipa alla rivoluzione dell’innovazione farmaceutica mondiale aumentando l’impegno in ricerca e sviluppo e cresce anche il ruolo del nostro Paese negli studi clinici in Europa. Si deve però innovare la governance: le aziende farmaceutiche, con le continue manovre di tagli, non possono continuare a essere utilizzate come bancomat: «Un giorno di ospedale costa 1.000 euro a paziente e un farmaco costoso non lo è più se riduce i giorni di ricovero», ha proseguito Scaccabarozzi. «I registri di farmaci sono un ottimo strumento per passare da una logica di tetti di spesa a una outcome-oriented, sono una fonte di dati straordinaria ma usati ancora pochissimo. Se non c’è beneficio per un trattamento, ben venga la restituzione dei soldi ma se invece si continua con la logica dei pay back, sicuramente ci saranno nel nostro settore meno assunzioni, meno produzione di valore e meno crescita».
E le farmacie, in tempi di Ddl concorrenza? «Saper soddisfare i clienti pazienti a 360 gradi è l’unico vero vantaggio competitivo delle farmacie a medio-lungo termine», ha spiegato Marco Velluti, Managing director di Alliance Healthcare Italia . «Il singolo farmacista, per sviluppare servizi innovativi che soddisfino i pazienti, ha però bisogno di partner solidi e competitivi che conoscano il mercato». Velluti ha raccontato i molti servizi che Alliance Healthcare sviluppa per ospedali, industria, pazienti e il supporto alle farmacie indipendenti che il gruppo fornisce, anche in termini di formazione e supporto al team, tramite il network Alphega a cui in Italia aderiscono 700 farmacie.
Il coraggio delle scelte è stato il tema centrale della giornata di sabato, in cui sono stati messi a confronto studenti e mondo del lavoro e sono stati premiati due giovani ricercatori: «La nostra università è davvero innovativa», ha spiegato il presidente di Asis Marco Macchia. «In Italia ci sono lauree di eccellenza, dottorati, ricerche all’avanguardia».
Molti gli studenti che hanno aderito al concorso “Il cuore di Carlo”, promosso dal corso di Economia aziendale della Facoltà di Farmacia dell’università di Pisa, tenuto dal commercialista Franco Falorni, dal titolo “Il Coraggio. Virtù civile, professionale, imprenditoriale”. Bellissimi i sette video finalisti; hanno vinto Alice Branchi e Cheherazade Trouki, con “Il coraggio di dire no!”, in cui si racconta di un ragazzo che i genitori volevano avvocato. Lui si ribella e si iscrive a farmacia. «Spesso i genitori commettono lo sbaglio di pianificare completamente la vita dei figli ancora prima della loro nascita, non lasciando spazio ai loro pensieri e il protagonista ha avuto il coraggio di opporsi a tutto ciò», hanno spiegato le due studentesse. Il coraggio di una scelta.