Si chiama A.t.r.e.o (Aderenza alla terapia e raccolta evidenze e osservazioni real world life) il progetto lanciato dal 38° congresso nazionale Sifo. L’iniziativa, coinvolgerà 75 professionisti con l’obiettivo di prendere in carico almeno 1.500 pazienti, e si svolgerà in tre fasi: prima l’arruolamento dei farmacisti (nord, sud, centro) e la loro formazione. Poi, per un anno, l’assistenza alla persona da parte dei farmacisti che si prenderanno in carico il paziente sul territorio e faranno valutazioni periodiche sia sull’uso dei farmaci sia sulla aderenza alla terapia. La parte conclusiva del progetto sarà dedicata all’analisi dei dati e alla stesura di un rapporto finale.
Combattere lo spreco di risorse
L’idea nasce da una riflessione: le patologie croniche sono in continuo aumento e, con l’aumento delle aspettative di vita, aumenta anche la percentuale di pazienti anziani e fragili. Basta considerare che il 75% dei pazienti di età compresa fra i 64 e i 75 anni ha una patologia cronica, e che quasi il 50% ha almeno due patologie croniche.
Con questo progetto, il farmacista «non si occupa più solo dei compiti tradizionali, ma è un farmacista che ascolta il paziente, che attraverso i principi della comunicazione e del counseling opera attività come la riconciliazione terapeutica, in applicazione della Raccomandazione n. 17 del ministero della Salute», ha spiegato Ignazia Poidomani, componente del Consiglio direttivo e tesoriere della Società. Inoltre, «è sufficiente guardare i dati per capire che il sistema sanitario deve governare il settore del farmaco non solo in termini di costi del farmaco», conclude ancora Poidomani «La mancata aderenza alla terapia è uno spreco di risorse e, in un sistema integrato di interventi, il farmacista ospedaliero può dare un enorme contributo per combatterla».