All’appuntamento con la 31esima analisi congiunturale di Cosmetica Italia, l’Associazione delle imprese del settore nel nostro Paese, non si sono nascosti i rischi economici connessi a Brexit, Turchia e terrorismo ma la ripresa dei consumi interni e l’andamento positivo dell’export fanno prevedere per fine anno un risultato positivo. Il fatturato globale, infatti, dovrebbe raggiungere i 10,5 miliardi di euro, in crescita del 5 per cento rispetto al 2015. L’export, con un valore previsionale a fine anno di 4.250 milioni di euro, in crescita dell’11,5 per cento rispetto all’anno precedente, ha un impatto record sul saldo commerciale ma anche i consumi interni di cosmetici sono in ripresa, con un valore stimato di 6.250 milioni di euro, in aumento dello 0,7 per cento.
Segnali di ripresa arrivano anche dai trend dei vari canali distributivi che vedono la farmacia crescere un po’ più lentamente – ma superiore alla media del comparto -, a fine anno, dell’1,3 per cento e raggiungere un valore di mercato oltre i 1.850 milioni di euro (terzo canale di acquisto per i cosmetici). La crescita del primo semestre è stata dell’1 per cento ma per i successivi sei mesi l’aumento previsto sarà dell’1,5 per cento. Valori positivi riguardano anche erboristerie (+2,2 per cento), acconciatori (+0,8 per cento), profumerie (+1 per cento), vendite dirette (compreso l’e-commerce, con un +7 per cento) e contoterzisti (+4,3 per cento). In leggera flessione la Grande distribuzione (-0, 8 per cento) e saloni estetici (- 2,1 per cento). La vendita on line di cosmetici, nel 2016, è stimata intorno ai 200 milioni di euro.
La crescita della dermocosmesi, che diventa una voce commerciale sempre più importante in farmacia, è sostanzialmente dovuta alla razionalizzazione della domanda verso il canale, alla fiducia e ai livelli di specializzazione nonché alla cura dei servizi accessori e alla diffusione dei nuovi strumenti digitali.