Investire in grandi centri commerciali non ha più senso, meglio puntare sulla presenza capillare di market di quartiere. E’ la linea perseguita da Conad, che pianifica per il 2013-2014 una nuova campagna di aperture che non si esaurisce ai punti vendita ma comprende anche parafarmacie e distributori di benzina. Invitano all’ottimismo i risultati conseguiti nel 2012 dalle sue otto cooperative: Nordiconad, 457 esercizi distribuiti tra Piemonte, Liguria ed Emilia, ha chiuso il consuntivo con un fatturato di 1,5 miliardi di euro (+2,8% sul 2011) e un utile netto di 10,5 milioni. «I clienti apprezzano sempre più la dimensione da supermercato, cioè una superficie tra i 600 e i 2000 metri quadrati» spiega Mauro Ronco, direttore dell’area Piemonte e Valle d’Aosta «il core business di Conad è per superfici dagli 800 ai 1000 metri». Ottimi risultati anche per Pac2000A – 1.154 esercizi Conad tra Umbria, Campania, Lazio e Basilicata, comprese sette parafarmacie – che nel 2012 ha raggiunto i 2,4 miliardi di euro di fatturato (+9,5% rispetto al 2011).
La risposta del gruppo alla crisi rimangono comunque le nuove aperture: soltanto Nordiconad prevede per quest’anno 6 nuove aperture per un totale di quasi 5mila metri quadri, distributori di carburante e parafarmacie (vendite +25% nell’ultimo anno). E poi c’è la politica dei prezzi, altra carta cui Conad attribuisce grande valore. «Abbiamo offerte che abbassano in media del 30 per cento per sei mesi i prezzi dei prodotti a marchio» dice ancora Ronco «ma il consumatore non cerca solo il prezzo basso come si crede: in futuro i clienti vorranno spendere meno ma staranno sempre più attenti alla qualità. La vera novità della crisi è che si spreca meno. Si compra soltanto quello che si consuma» .
La risposta del gruppo alla crisi rimangono comunque le nuove aperture: soltanto Nordiconad prevede per quest’anno 6 nuove aperture per un totale di quasi 5mila metri quadri, distributori di carburante e parafarmacie (vendite +25% nell’ultimo anno). E poi c’è la politica dei prezzi, altra carta cui Conad attribuisce grande valore. «Abbiamo offerte che abbassano in media del 30 per cento per sei mesi i prezzi dei prodotti a marchio» dice ancora Ronco «ma il consumatore non cerca solo il prezzo basso come si crede: in futuro i clienti vorranno spendere meno ma staranno sempre più attenti alla qualità. La vera novità della crisi è che si spreca meno. Si compra soltanto quello che si consuma» .
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