Dopo una prima introduzione su tempi e modalità di pubblicazione dei contenuti questa settimana ci occupiamo della selezione dei temi, della costruzione del piano editoriale e sulla nostra capacità di intercettare gli interessi del nostro pubblico di riferimento.
Unire l’interesse personale con quello del pubblico
La costruzione di un piano editoriale per un presidio digitale ci impone una premessa: non possiamo solo valutare i nostri scopi e interessi ma questi vanno integrati con quello che, occupandoci di digitale, possiamo scoprire in anticipo su bisogni e interessi del pubblico. Come già evidenziato una pagina facebook (FB) non è un pulpito sordo ai feedback ma piuttosto una piazza dove ci si incontra e si discute assieme.
Possiamo strutturare la nostra analisi basandoci su due fonti primarie
– L’analisi delle discussioni presenti nei gruppi e nelle pagine fan a noi simili in FB
– L’analisi degli interessi web attraverso lo strumento Trends di Google
Nel primo caso l’indagine è quasi artigianale. Una volta deciso che vorremmo puntare su uno specifico target (ad esempio le gestanti) dobbiamo cercare pagine inerenti e analizzare le conversazioni e i temi affrontati dagli utenti presenti per carpire quali possono essere quelli maggiormente capaci di attrarre l’interesse del pubblico (ma anche i tagli, lo stile più indicato, …).
Nel secondo caso di tratta di usare il più noto strumento di Google per l’esplorazione delle abitudini degli utenti per valutare cosa cercano online e quindi di cosa hanno bisogno. Ad esempio cercando solo il termine salute in Italia e negli ultimi 5 anni possiamo vedere con facilità che l’argomento ha avuto una crescita costante e che sintomo, dolore, ospedale e farmacia sono gli argomenti connessi più frequenti mentre le richieste di informazioni collegate al concetto di salute più produttive sono candida, diabete, farmacie di turno, colesterolo, dieta e calorie. Restringendo a piacere i parametri di ricerca e testando diverse ricerche possiamo farci in breve un’ottima idea di cosa interessi maggiormente il pubblico Italiano.
Non usare la pagina social come una vetrina
Se la nostra pagina non può essere solo una vetrina pubblicitaria e se l’ingaggio con il pubblico è uno degli scopi funzionali allo svolgimento della nostra attività la selezione di materiale non proprietario e non prettamente commerciale diviene indispensabile. Una formula standard non esiste ma possiamo affermare che un rapporto 5-3-2 (dove 5 sono i contenuti prodotti dalla farmacia ma non chiaramente commerciali, 3 sono quelli marketing e 2 sono re-post di scritti da terzi) è una buona base di partenza. I contenuti di terzi non dovrebbero essere (ovviamente) su prodotti né puntare a pagine o siti di concorrenti ma essere usati per creare ingaggio, motivo di condivisione e like e avere tematiche limitrofe e vicine ai nostri interessi principali. Ad esempio un post di una testata “umoristica” non sarebbe una cattiva scelta in una settimana in cui si parla di maternità: alleggerisce e umanizza la trattazione, è lontano dai prodotti ed è facilmente ricettacolo di attività sul post che aumentano l’ingaggio con la pagina e il grado di penetrazione sul pubblico.
Riassumendo
Una volta stabiliti quali sono i temi da trattare e la percentuale da dedicare alla produzione terza possiamo unire queste considerazioni con quelle emerse dalla scorsa settimana e che possiamo sintetizzare così:
– Definire con attenzione lo scopo della comunicazione e le tematiche di interesse
– Definire il target
– Analizzare gli interessi del target online e in FB
– Stabilire una frequenza di pubblicazione idonea al tipo di attività che ci prefiggiamo
– Iniziare a pubblicare
Nel prossimo numero inizieremo ad approfondire invece l’attività di selezione dei contenuti e a definire un piano editoriale per de cosa vale la pena pubblicare.