CompuGroup acquisisce Studiofarma e investe sulla sanità digitale

Dietro all'operazione che ha portato il gruppo tedesco a prendere il controllo dell'azienda bresciana e della novarese Qualità in Farmacia c'è il progetto di un'integrazione informatica di tutti gli attori della sanità

CompuGroup acquisisce Studiofarma e investe sulla sanità digitale

Integrazione informatica tra gli attori del comparto sanità e sviluppo di prodotti e servizi per la farmacia nell’ottica della pharmaceutical care. Sono le due direzioni di lavoro che imboccherà la progettualità della bresciana Studiofarma dopo l’acquisizione a luglio del suo pacchetto di maggioranza da parte di CompuGroup Medical AG, azienda tedesca leader a livello mondiale nella sanità elettronica. Il gruppo – che ha anche raggiunto il controllo della novarese Qualità in Farmacia srl, specializzata nell’assistenza e installazione di sistemi informatici – è già presente da tempo in Italia con un portafoglio di applicativi per i medici (Profim, Fpf, Infantia, Phronesis, Venere, CcBasic, Sorriso e Ciclope) che oggi conta più di 23mila clienti tra medici di famiglia, pediatri, odontoiatri e medici specialisti, cui va aggiunta la collaborazione con le Regioni Sardegna e Puglia nello sviluppo dei loro sistemi informativi Medir e Sist. E’ dunque in queste coordinate che va cercata la progettualità da cui è scaturita l’operazione tra CompuGroup e Studiofarma, che nel canale farmacia è presente con il gestionale Wingesfar (6mila farmacie clienti) e le due piattaforme Webcare e Webdpc. Lo conferma a Pharmaretail Ivo Dosi, amministratore delegato di Studiofarma: «Il disegno da cui nasce l’acquisizione» spiega «è quello di spingere per l’integrazione di tutto il comparto sanitario, per aiutare i professionisti a dialogare e scambiare dati ma anche per consentirgli di offrire agli assistiti nuovi servizi».

Visto che CompuGroup ha già una forte presenza tra i medici del territorio – mmg e pediatri – si deve dedurre che tra i primi impegni ci sarà un’integrazione tra i gestionali impiegati da prescrittori e farmacisti?

Certamente. Nel tempo il farmacista sarà chiamato a un forte ruolo di vigilanza sulla compliance del paziente, l’intenzione è quella di mettere a disposizione delle farmacie un dossier farmaceutico che dialoghi a distanza con la cartella clinica del medico per un interscambio di dati, ovviamente nel rigoroso rispetto delle specifiche necessità di ciascuno. E’ già stato aperto un tavolo con Federfarma per definire contenuti del progetto. Ma c’è anche l’intenzione di proporre al pubblico servizi che consentano di dialogare a distanza con il medico o il farmacista di fiducia, per chiedere visite, referti e così via. In questo sarà decisiva l’esperienza di CompuGroup, che porta l’esperienza maturata in quei paesi dove la sanità digitale è già realtà. Il gruppo tedesco è presente in una ventina di stati e dà lavoro a più di 3.700 persone.

Lavorerete soltanto nell’area della ricetta Ssn?

Per nulla. L’intenzione è quella di mettere a disposizione uno strumento che sia di supporto anche nell’erogazione del farmaco di fascia C così come del parafarmaco. Il farmacista disporrà di una piattaforma che segnalerà eventuali interazioni e intolleranze, ma lo aiuterà anche con alert e memo a monitorare la compliance del paziente e l’aderenza alla terapia, sempre in collegamento con il medico curante. E sarà pure possibile annotare valori analitici come pressione oppure holter, in caso di misurazione effettuata in farmacia. E anche qui sarà assicurato lo scambio di informazioni con il medico di famiglia.

Il problema rimane l’arretratezza della Sanità federalista: in alcune Regioni l’e-health sta diventando lentamente realtà, in altre è al palo…

E’ vero ma comunque lavoreremo contemporaneamente su più fronti. L’intenzione infatti è quella di offrire una piattaforma che possa essere utilizzata anche in senso commerciale: in Francia, per esempio, le farmacie propongono il loro “dossier pharmaceutique” al pubblico con un piccolo contributo a carico del cliente all’apertura della cartella personale. E’ un servizio molto apprezzato. In sostanza, il paziente potrà aprire il suo dossier farmaceutico in farmacia e comunicare anche con quale medico curante la farmacia dovrà poi condividere i dati.

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