Proteggere le fibre dei capelli nei mesi in cui le chiome sono più soggette a stress come lavaggi frequenti, bagni in acqua salata o clorata, raggi ultravioletti, salsedine, è realmente possibile? Balsami, maschere, impacchi, spume, oli, gel protettivi anche dotati di filtri solari sono sufficienti?L’occasione per le farmacie di fornire ai clienti prodotti efficaci per la cura dei capelli arriva in due periodi dell’anno: l’inizio dell’estate e settembre. Prima del mare, donne e uomini vanno a caccia di prodotti protettivi che non danneggino ulteriormente le fibre, a settembre puntano sulle cure “ricostituenti” e che evitino la caduta dei capelli. Mentre affronteremo il tema “capelli deboli” in autunno, soffermiamoci ora sulle opzioni per proteggere i capelli in estate e sui desideri dei consumatori. Negli ultimi anni, esiste una sempre più vasta letteratura scientifica e tecnica su questo argomento, soprattutto alla luce dei nuovi protettori solari formulati appositamente per la capigliatura. Che i capelli ci stiano particolarmente a cuore non è un dato nuovo tanto che il mercato mondiale dell’hair-care (che include il trattamento per il cuoio capelluto) cresce senza sosta e segnerà un tasso medio annuo di crescita del 4% entro il 2026, mentre quello delle tinture ha raggiunto i 19 miliardi e ci si aspetta una crescita di oltre l’8% nello stesso periodo (Report Technavio su Reuters UK).
Che cosa chiedono i consumatori?
In primis soluzioni il più possibile vegetali (seppure un ingrediente leader per lasciare i capelli lucenti e soffici al tatto e al pettine resta il silicone in tutte le sue forme light). Le multinazionali negli ultimi 3 anni hanno prodotto shampoo, balsami, maschere, oli protettivi, spray e mousse schermanti con ingredienti ispirati alle piante (non sempre si tratta di formulazioni del tutto vegetali seppure ne abbiano tutta l’aria). Aumenta il numero dei brand che mettono sul mercato prodotti protettivi e di styling per capelli a base di derivati botanici, organici/biologici da fonti sostenibili certificate, per accontentare i clienti alla ricerca di prodotti diversi da quelli chimici e di sintesi.
Nel 2017 il colosso l’Oréal Paris ha prodotto la sua prima linea di prodotti per la cura dei capelli botanica, lo stesso ha fatto Aveda che ha ideato i primi “mist” per capelli con formule vegetali certificate organiche. Procter & Gamble sta attualmente lavorando a un progetto ambizioso insieme al Royal Botanical Garden di Londra per lo studio di ingredienti naturali, come attesta l’agenzia Reuters inglese.
La fibra dei capelli è semplice solo all’apparenza. In realtà è molto delicata e difenderne l’integrità non è semplice. La cheratina che costituisce i capelli non è la stessa contenuta nell’epidermide. Perciò le sostanze impiegate per fare creme e oli idratanti per il corpo non possono essere le stesse per i capelli. I capelli contengono proteine di cheratina in dosi dal 65 al 95%, lipidi in una quantità all’1 al 9 % e acqua fino al 32 %, si legge nello speciale “capelli” delle rivista tecnico-scientifica Cosmetics & Toiletries di luglio. La cheratina dei capelli è unica perché ad alto contenuto di cisteina (ne contengono il 7,6% mentre la pelle circa il 3%). Questo significa che i capelli hanno una elevata densità di link disolfuro che si rompono facilmente aprendo le fibre, ovvero sfibrando le chiome che diventano porose, secche, opache.
Gli ingredienti più impiegati dai formulatori per la cura delle fibre dei capelli in estate vanno dai filtri solari anti raggi UV -B, aggiunti a oli e spray protettivi, ai derivati del silicone (copolimeri). Seguono oli vegetali e nuove micro-emulsioni che mescolano copolimeri con oli naturali, acqua e una minima percentuale di tensioattivi per renderle maggiormente attive e protettive anche prima di effettuare la tintura o la schiaritura dei capelli.
Fra gli ingredienti vegetali corredati di prove cliniche di efficacia e che effettivamente aiutano la fibra dei capelli a resistere maggiormente alle aggressioni estive ci sono oli, burri e cere naturali come quelli di argan, cocco, karatè, cacao, aloe vera, macadamia, girasole, camomilla Recutita (da preferire al sintetico bisabololo se si va alla ricerca di prodotti naturali). Inoltre esteri e frazioni insaponificabili dell’olio di oliva. Le fonti vegetali non mancano, la differenza come sempre la fa la qualità delle fonti vegetali e il farmacista ha tutte le carte per chiedere al produttore le garanzie relative.
Che cosa valutano i consumatori nella scelta dei prodotti? In primis la fragranza.
Potrà sembrare strano ai chimici ma, alla prova dei fatti, donne e uomini preferiscono spray e oli profumati da spruzzare sui capelli in spiaggia. È quello che è emerso dai ricercatori della London College of fashion della University of the Arts di Londra in un’indagine presentata al congresso della IFSCC, la federazione che riunisce le società di chimica cosmetica di oltre 16.000 imprese di 74 paesi, che si è svolto lo scorso anno a Monaco.
Gli autori hanno voluto indagare un aspetto che, a sorpresa, pare essere primario su tutte le caratteristiche che ci spingono a preferire un prodotto da un altro, ovvero il “contesto olfattivo” e il “tocco affettivo”, indotti dall’uso di prodotti per la cura dei capelli. La cosmetica contribuisce quindi a migliorare gli affetti e le relazioni con gli altri. Se aumentano sofficità, setosità e morbidezza delle chiome usando oli e spray protettivi in spiaggia, la fragranza è ciò che fa la differenza. Anche se la presenza di una profumazione prevede che al prodotto venga aggiunta una piccola quantità di alcol che certamente non è incluso nell’elenco degli ingredienti protettivi e ristrutturanti, ma al contrario fra quelli che aumentano la secchezza delle fibre. Non importa: gli spray profumati con fragranze fruttate e green vincono comunque.
Perciò i farmacisti oltre a spiegare i motivi “scientifici” dell’utilità dell’uso dei protettori solari per capelli, dovrebbero ricordare anche i benefici meno obiettivi ma altrettanto primari come il profumo che una capigliatura ben protetta acquisisce in spiaggia.