A oggi la Regione abitata da più celiaci risulta la Lombardia con 37.907 celiaci residenti, seguita dal Lazio con 19.325 e Campania con 18.720. Ma la Lombardia è sempre stata anche all’avanguardia nel sostegno ai celiaci: gli aiuti economici sono stati introdotti nel 1979, con tre anni di anticipo rispetto al resto d’Italia. Attualmente la spesa dell’erogazione gratuita ammonta a oltre 3 milioni di euro e riguarda oltre 36500 lombardi. Inoltre, il sistema regionale permette di accorpare due mensilità una volta l’anno per agevolare l’acquisto di prodotti erogabili in periodi particolari come quelli estivi o natalizi.
Una ricerca condotta da AIC (Associazione Italiana Celiachia) Lombardia ha messo in luce le abitudini dei consumatori lombardi e le differenze di prezzo fra i canali distributivi che offrono prodotti dedicati ai celiaci. Chi segue una dieta gluten free può scegliere fra tre diversi punti vendita: grande distribuzione, farmacie e negozi specializzati. Tra le prime due si segnala la più alta differenza di prezzo in Italia: per uno stesso paniere si spendono 37 euro al supermercato e quasi 60 in farmacia. Infatti, per acquistare un paniere contenente una rosetta, pane a fette, 3 confezioni di pasta, biscotti per la prima colazione, snack dolci, 2 confezioni di farina o preparati, una pizza surgelata e un piatto pronto, in Lombardia si passa dai 37 euro della grande distribuzione, ai 56 del negozio specializzato fino ai quasi 60 della farmacia. Una differenza di 23 euro tra supermercati e farmacie: è la più alta in Italia e segna un importante cambiamento rispetto a 6 anni fa quando invece il divario era di soli 11 euro, e al contrario era uno dei tra i più bassi della Penisola.
Ma non è solo il prezzo a guidare le persone affette da celiachia nella scelta dei prodotti. La ricerca evidenzia che ogni canale distributivo ha i suoi punti di forza.
È infatti è la qualità il driver principale di acquisto per oltre 4 celiaci lombardi su 10. A seguire, gli ingredienti contenuti nei prodotti che hanno grande rilevanza: il 35% predilige alimenti con pochi grassi, senza additivi o ricchi di fibre.
Per quanto riguarda le differenze tra i diversi canali distributivi, tra i punti di forza dei negozi specializzati ci sono il vasto assortimento e le attività promozionali.
La farmacia è il canale con prezzi più elevati, ma che garantisce un confronto con personale qualificato ed è presente in modo capillare su tutto il territorio, un punto di forza che la grande distribuzione non può vantare. Ma il supermercato, oltre al prezzo, ha dalla sua la capacità di allontanare nel consumatore la componente patologica che alimenta una sensazione di diversità perché permette di non comprare in un punto vendita apposito.
Lo studio di AIC ha analizzato anche le preferenze in fatto di layout: è emerso che 7 celiaci su 10 vorrebbero trovare i prodotti gluten free in un’isola dedicata per rendere la spesa più veloce e comoda.
Commenta Isidoro Piarulli, presidente di AIC Lombardia: «Rispetto a qualche anno fa è più facile per un celiaco acquistare prodotti senza glutine, ma ovviamente sono ancora tanti miglioramenti che possono essere fatti. In primis semplificare le etichette dei prodotti gluten free e migliorare il layout nei punti vendita così da rendere più semplice il momento della spesa. Non solo: AIC Lombardia sta lavorando per coinvolgere postazioni di vending che offrono snack e bevande senza glutine, così che anche negli attimi di pausa chi convive con la spiga barrata possa trovare prodotti in grado di soddisfare le sue esigenze alimentari».