Sono elencati l’olio, gli estratti, i fiori, i semi e il principio attivo, il cannabidiolo (che in realtà esiste in oltre 90 composti diversi), nell’INCI appena rivisto e aggiornato dalla Commissione europea. Così la canapa sativa, la cannabis legale, rientra a pieno titolo nella nomenclatura mondiale che classifica gli ingredienti autorizzati in ambito cosmetico. A rigor del vero mancava solo l’inclusione delle sue diverse forme nell’inventario INCI ma da qualche tempo la canapa è ritenuta il nuovo elisir di bellezza e l’offerta di creme e cosmetici che la contengono aumenta di mese in mese.
La Cannabis
Alla Cannabis è stata dedicata una intera sessione dell’ultimo Global Wellness Summit, manifestazione che riunisce gli operatori del campo fitness e benessere di tutto il mondo, e gli economisti dell’Hemp Business Journal hanno scodellato dati sorprendenti: l’industria che commercializza prodotti per il benessere con cannabidiolo è cresciuta del 16% nel 2017, trainata dai prodotti per la cura personale a base di canapa che hanno raggiunto i 400 milioni di dollari di fatturato sugli 820 milioni totali del comparto. Entro il 2020, si legge infine nel documento, le vendite raggiungeranno i 2 miliardi di dollari.
I farmacisti sono parte coinvolta?
Certamente perché nel mondo siamo arrivati ad una media di 12 lanci di prodotti per il benessere contenenti canapa al giorno. Si va dai cosmetici per lo skincare alle creme defaticanti post-attività sportiva e ai mascara vegani. Inoltre una pletora di prodotti come integratori per ridurre l’ansia, drinks rilassanti, gocce per calmare infiammazioni e dolore, spray per la salute sessuale, pasticche per dormire e così via.
I cosmetici a base di derivati della canapa sono davvero i nuovi elisir di bellezza?
Quali prove ci sono a loro favore? Naturalmente i componenti usati in ambito cosmetico sono privi di Thc, cioè il tetraidrocannabinolo ad azione psicotropa e non si deve confondere il significato dei termini come marijuana, canapa e CBD o cannabinoide.
All’ultimo congresso della Society of Cosmetic Chemists (SICC) svolto a New York, è stata presentata una review sui costituenti della cannabis applicati per via topica: contiene un centinaio di cannabinoidi e oltre 400 costituenti di altro tipo inclusi i flavonoidi come le antocianine, i terpeni e gli steroli che infatti vengono classificati come fitocannabinoidi (privi di Thc).
L’efficacia dei fitocannabinoidi in ambito cosmetico dimostrano buone capacità idratanti, protettive della barriera cutanea e di supporto alla guarigione delle ferite, antiossidanti e antiaging. “L’efficacia però dipende dal veicolo impiegato, dalla purezza dell’estratto e dalla sua concentrazione” hanno concluso gli esperti riuniti a New York.
Anche il Journal of the American Academy of dermatology passa in rassegna le diverse ricerche, promuovendo l’uso della cannabis in ambito dermatologico. “La cannabis avrà un futuro rosa nel settore dei prodotti per la pelle, – ha scritto il dermatologo Jeremy Riggle sulla rivista. Si scopre così che l’olio di canapa (che non contiene principi attivi psicotropi), ha uno dei più elevati livelli di acidi grassi essenziali (EFA), è ricco di acido linoleico e linolenico, insieme a acidi grassi omega 3 e che, spalmato sulla pelle puro o miscelato o con altri oli vegetali e oli essenziali, riduce disidratazione e la secchezza della pelle, è un antirughe concentrato e un ottimo nutriente. Svolge anche azioni antinfiammatorie e, spalmato dopo il sole, calma la pelle arrossata. E’ infine un buon nutriente per i capelli aridi e decolorati, stressati e con doppie punte.