Cercare un format ideale di qualità, che vada incontro alle reali esigenze del cittadino, sembra essere uno degli impegni chiave del futuro prossimo, soprattutto alla luce della normativa sulla “Farmacia dei servizi”, che ribadisce il ruolo della farmacia territoriale quale punto di riferimento integrato nel Servizio sanitario nazionale. In questo contesto, a partire dall’esperienza di Cittadinanzattiva applicata ad altre strutture sanitarie, nasce il progetto Audit Civico per le farmacie, un’iniziativa presentata nell’ambito di FarmacistaPiù, che si è tenuto a Milano il 4 e il 5 ottobre.
Valutazione partecipata e certificazione
L’Audit Civico è un progetto innovativo per la sua applicazione alla farmacia, ma che Cittadinanzattiva applica da molti anni alle strutture del sistema sanitario, ed è svolto in collaborazione con Assofarm Farmacie Comunali, Farmacie Apoteca Natura, Federfarma, e con il patrocinio di Fofi e Utifar. Si tratta di un metodo di valutazione partecipata, che vede operatori e cittadini insieme per misurare e migliorare la qualità dei servizi sulla base di piani condivisi. Lo scopo, in questo caso, è quello di arrivare a definire standard di qualità della farmacia. In questa valutazione, dunque, il farmacista è un soggetto attivo che prende parte alla definizione degli standard di qualità e alle buone prassi, attraverso una raccolta di dati, utili a pianificare e implementare azioni volte a migliorare il servizio offerto alle comunità. «Questa metodologia serve per emettere giudizi motivati e valutazioni “oggettive”, non è customer satisfaction e non misura la percezione e il gradimento dei cittadini rispetto ai servizi sanitari fruiti», spiega Anna Lisa Mandorino, vice segretario generale di Cittadinanzattiva.
I fattori di qualità indagati dall’Audit Civico sono individuati prendendo come base la Carta della qualità della farmacia, già realizzata da Cittadinanzattiva in partnership con Federfarma.
Cittadini e farmacisti coinvolti nel progetto riceveranno una formazione adeguata sul lavoro che svolgeranno insieme perché l’obiettivo è quello di creare micro-équipe formate da cittadini e farmacisti che insieme rilevano e monitorano alcuni parametri. In particolare verranno valutati (sulla base di indicatori relativi a fattori di qualità): l’adeguatezza dei servizi ai bisogni e ai diritti dei cittadini; l’effettiva attuazione di adempimenti e obblighi di legge; il rispetto degli standard previsti. Infine, dall’analisi ed elaborazione dei dati raccolti, verranno attribuiti punteggi che indicano quanto ciascun servizio sia adeguato ai relativi standard di qualità. Ogni farmacia, alla fine del percorso, otterrà una valutazione complessiva con un punteggio Ias (Indice di adeguatezza agli standard) che permetterà sia alla farmacia stessa che ai cittadini di misurare le criticità e lavorare per il miglioramento.
Il progetto è stato avviato in fase sperimentale nel corso del 2018 con Apoteca Natura nelle ventuno farmacie comunali di Firenze, ma a partire da questo mese potranno partecipare all’Audit Civico tutte le farmacie sul territorio italiano (pubbliche, private, urbane e rurali) che abbiano erogato/svolto nel 2018 e 2019 attività tra quelle previste nella “Farmacia dei servizi”.
Come specificato nel bando scaricabile qui possono candidarsi le farmacie di dimensione medio grandi e medio piccole, in relazione al fatturato complessivo, e con almeno due farmacisti nel proprio organico.