Di questi giorni la notizia che ancora una volta L’Oréal ha ottenuto la A (il più alto punteggio) nella lista di CDP, l’organizzazione no-profit che analizza i dati relativi all’impatto ambientale sotto il profilo del cambiamento climatico, della sicurezza nelle risorse idriche e delle foreste.
Il mondo delle industrie si sta progressivamente muovendo verso obiettivi di sostenibilità d’impresa e sempre più aziende sono disponibili a mettersi in gioco su questo tema. L’Oréal ha avviato il processo nel 2013 con il programma Sharing Beauty with All.
Sharing Beauty with All
Il programma, completamente integrato nella value chain, identifica gli impegni del Gruppo per il 2020 nell’ambito della sostenibilità e si struttura in quattro pilastri fondamentali: innovazione sostenibile, produzione sostenibile, consumo sostenibile e sviluppo sostenibile.
Il programma ha portato a cambiamenti profondi di elementi diversi del business: selezione delle materie prime, formule biodegradabili, prodotti al 100% naturali, maggiore attenzione al packaging fatto di plastica riciclata o realizzato con materiali più leggeri, riduzione delle emissioni di CO2 .
Il futuro
AdnKronos riporta le parole di Alexandra Palt, direttrice mondiale della sostenibilità per L’Oréal: «L’obiettivo è di migliorare entro il 2020, il 100 per cento della nostra gamma di prodotti dal punto di vista ecologico, con nuove formule che utilizzano materie prime rinnovabili reperite in maniera più responsabile e un packaging a minor impatto ambientale».