Hong Kong, 15 nov – La parte del leone, alla manifestazione dell’estetica mondiale, Cosmoprof Asia, in corso in questi giorni al all’Hong Kong convention ed exhibition center, la fanno i patch, cerotti imbibiti di antiossidanti e vitamine, insieme alle mascherine ritagliate a forma di singole aree critiche e più soggette alle rughe.
Patch e mascherine sono molto simili e spalmare la crema idratante sta diventando un gesto obsoleto mentre il patch-trend, già consolidato ad est e in evidente crescita in Europa, pare essere l’evoluzione naturale delle cure casalinghe antirughe. I farmacisti conoscono bene il concetto di ‘carriers’, usati in farmacologia per il trasporto dei medicamenti e questi dispositivi agiscono in fondo allo stesso modo. Fanno da ‘trama’ occlusiva in cui stazionano le sostanze attive che rilasciano lentamente i principi attivi nel tessuto cutaneo. L’ambiente umido, occlusivo, e le formule spesso fatte di ingredienti puri e privi di conservanti, permettono il trasporto dei principi attivi in profondità, potenziando il risultato.
La novità
«Le formule cosmetiche sono di fronte ad un bivio» hanno dichiarato i trendsetter e gli esperti di mercato riuniti alla conferenza stampa di presentazione della più importante kermesse del beauty per il mondo asiatico e punto di riferimento dei trend mondiali. «Se le rinomate BB cream (blemish balm cream, le prime 2 in uno: idratanti e colorate ) sono nate qui diventando un prodotto irrinunciabile anche per le donne occidentali, ora è la volta dei nuovi ‘carriers’ in tessuto, silicone, carta velina e perfino di gel e burri densi a forma di cerotto, congelati, che si sciolgono una volta applicati sulla pelle. La parola chiave per i trattamenti beauty è ora ‘patch’».
Ritagliati in tutte le forme, i cerotti sono particolarmente indicati per l’area sotto gli occhi, che è anche una delle più delicate del viso e quella in cui è più complicato spalmare sieri e creme perché a ridosso dell’area periorbitale. La cute è più sottile, soggetta alle occhiaie, ai gonfiori e alla iperpigmentazione e le donne sono alla ricerca continua di soluzioni cosmetiche più efficaci rispetto a quanto non si ottenga con sieri e creme ad effetto lifting e defaticante.
La soluzione alla stanchezza degli occhi arriva così, ancora una volta, dall’Asia: i nuovi patch non sono solo composti da tessuti adesivi imbibiti di antiossidanti, acido ilauronico, collagene o acido retinoico puri e ad alta concentrazione. I più nuovi sono loro stessi sieri densi, da conservare in freezer e sciogliere sulla pelle massaggiandoli lentamente con le dita per un effetto ‘freeze’ defalcante e che stende le rughe. Va anche ricordato che il nuovo concetto di antirughe ‘ritagliato’ a misura di piccole zone piace alle consumatrici che notano come e quanto il viso non invecchi nell’insieme ma in aree specifiche.
Un’opportunità per i farmacisti
I farmacisti hanno l’opportunità di offrire perciò trattamenti più specifici ed efficaci supportati dal fatto che al nuovo tema dei patch si dedicano i ricercatori di tutto il mondo e non mancano le indagini che li promuovono.
La ricerca ha dimostrato che l’invecchiamento delle aree intorno agli occhi incide particolarmente sull’aspetto di tutto il volto: dalla ptosi della palpebra superiore, alla perdita dei volumi agli zigomi all’accumulo di grasso sottopalpebrale rendono lo sguardo di sicuro più agée. Alcune ricerche cliniche si sono concentrate su questi dettagli dell’invecchiamento (così come denunciati da campioni di donne francesi di due diverse fasce di età, 55-65 e 25-35 anni, soprattutto quando tornano stanche da una giornata di lavoro) e osservato clinicamente l’efficacia (in doppio cieco) dei cerotti idratanti e nutrienti a base di antiossidanti e lipidi come l’acido alfa lipoico (ALA) immerso in un gel e una soluzione fisiologica. Dopo un mese di trattamento è stata evidenziata la quasi completa risoluzione delle linee sottili nella regione periorbitale e ad un migliore colorito dell’area interessata, senza alcun effetto collaterale di tipo irritato.
Nello studio, riportato dalla dermatologa Katerina Steventon nell’ultimo numero di Cosmetic & Toiletries Science Applied, i patch sono definiti come il più nuovo e miglior metodo per adottare un approccio efficace ma delicato, a lento rilascio, per facilitare l’idratazione, l’attività antinfiammatoria e il supporto della funzione barriera, che in questa parte specifica del viso è particolarmente necessaria.
La scienza perciò li avalla, ora sta al farmacista considerare anche questa nuova strada per lo skincare.