Economia italiana a fine 2019 a un passo dalla stagnazione: restano problematici i dati ufficializzati da Istat sul settore industriale, mentre nel complesso si registra un piccolo miglioramento del mercato del lavoro, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo (maggiori contratti a tempo indeterminato). Da segnalare il miglioramento di passo dei consumi delle famiglie che sfiorano nel terzo trimestre +1% tendenziale. Lo spread verso i bund tedeschi oscilla fra i 150 e i 160 punti base dopo il balzo segnato il mese precedente.
In questo scenario generale, il novembre nella GDO ci restituisce un dato di vendite ancora in rallentamento. La causa è da ricercarsi nella flessione dei discount per il secondo mese consecutivo. È quello che emerge dall’indagine di IRI, società leader nelle ricerche di mercato nel Largo Consumo Confezionato. Un calo che va però inquadrato nel confronto con la controcifra molto alta del 2018, perché l’intonazione del Largo Consumo Confezionato resta comunque ampiamente positiva: dall’inizio dell’anno ha, infatti, accumulato una crescita importante (+1,6% a volume).
Nei primi 11 mesi dell’anno, assistiamo a un calo della pressione promozionale di prezzo di 0,3pp al di sotto dei livelli raggiunti nel 2018.
Il comparto è ancora in deflazione (a parità di basket degli acquisti), ma il costo del carrello è nuovamente positivo grazie al comportamento dei consumatori orientato al trading up, ovvero ad acquisti di prodotti di maggior prezzo all’interno dei singoli segmenti merceologici.
Nessuna novità per quanto riguarda i prodotti del Cura Persona, che si mantiene sui valori di ottobre. I prezzi medi continuano a calare determinando una crescita dei ricavi.
Per quanto riguarda le Marche del Distributore, dall’inizio dell’anno si registra un mezzo punto di crescita. La crescita riguarda in particolare il segmento Alimentare e quello del Cura Persona (+0,3pp rispetto al 2018) che si consolida sulla doppia cifra.