Aumento Iva, più pesante sui consumatori del Nord

Secondo la Cgia di Mestre, l'innalzamento dell'Iva ordinaria dal 21 al 22% costerà in media 135 euro all'anno a una famiglia della provincia di Bolzano, 108 euro a una lombarda, 50 euro a una famiglia siciliana

Aumento Iva, più pesante sui consumatori del Nord

L’aumento di un punto dell’aliquota ordinaria dell’Iva (da martedì 1 ottobre, a meno di sorprese dell’ultimo minuto) , peserà maggiormente sulle famiglie della provincia autonoma di Bolzano: in media 135 euro di costi in più all’anno per nucleo familiare. Seguono quelle venete con 113 euro, quelle emiliano-romagnole con 111 euro e quelle lombarde, con 108 euro. Le realtà meno colpite, invece, saranno quelle del Sud: in Calabria l’aumento medio annuo per nucleo famigliare sarà di 59 euro, in Sardegna di 57 euro ed in Sicilia di 50 euro. Il dato medio nazionale si attesterà attorno agli 88 euro. E’ il risultato emerso da una analisi condotta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha misurato gli effetti dell’eventuale aumento dell’aliquota Iva sulle famiglie per aree regionali. «Ovviamente» spiega il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi «a subire gli aggravi maggiori saranno le realtà territoriali dove la propensione alla spesa delle famiglie è più elevata, anche se sappiamo che l’incremento dell’Iva inciderà maggiormente sui redditi famigliari più bassi e meno su quelli più elevati». L’aumento di un punto dell’Iva dovrebbe garantire un maggior gettito nelle casse dello Stato pari a 4,2 miliardi di euro all’anno: 2,8 dalle famiglie, i rimanenti dalle imprese (nei casi in cui non sussiste la deducibilità dell’imposta), dagli Enti non commerciali e dalla Pubblica Amministrazione.

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