Ai primi di agosto, quando ormai si pensava ad un ennesimo rinvio, il Parlamento ha dato il via libera definitivo al Ddl Concorrenza, che è diventato così la Legge 124/17. Un iter parlamentare lunghissimo per una normativa che – è importante rimarcarlo – riguarda solo in minima parte il sistema farmacia, mentre tocca numerosi settori economici che con la nuova regolamentazione dovrebbero riuscire a sbloccare energie in grado di ridare vitalità a una economia nazionale prostrata dalla lunghissima crisi. Cosa che, nelle intenzioni del legislatore, dovrebbe accadere anche nel settore delle farmacie territoriali.
Le società di capitale
La novità più eclatante è rappresentata dall’ingresso delle società di capitale nella proprietà delle farmacie, finora riservata alle società individuali e a quelle cooperative. Sarà possibile quindi che la proprietà sia nelle mani di società che non hanno nella propria compagine alcun farmacista. Il testo prevede anche che una società non possa detenere più del 20 per cento delle farmacie, su base regionale, presenti sul territorio. Un limite, secondo le rappresentanze di categoria, facilmente aggirabile, che non impedirebbe l’eventuale formazione di regimi di oligopolio – molte farmacie nelle mani di pochi grandi gruppi – in grado di condizionare fortemente il mercato. Ora non resta che verificare l’operato dei grandi player internazionali: sarà per loro un mercato appetibile quello italiano?