«La nuova fase di Apoteca Natura richiede grande determinazione». Esordisce così, all’annuale convention a Milano, Massimo Mercati, amministratore delegato del network a cui in Italia oggi aderiscono 570 farmacie: «Sono poche le reti che resistono e i farmacisti sono legati a tanti, troppi tipi di “catene”. In questo momento le diverse reti si sovrappongono, entrano in conflitto, creano confusione, mentre sarebbe auspicabile una scelta della farmacia capace di valorizzare gli asset complementari che esistono tra i diversi gruppi».
Giulio Cesare Pacenti, di Pharma Consulting Group, ha spiegato che alla fine del 2015 circa il 35 per cento delle farmacie è risultata associata a una qualche rete. Si tratta ovviamente di una serie di gruppi diversi non solo per dimensioni e zone di azione ma anche per l’impatto organizzativo che hanno sulle farmacie associate. Ci sono catene vere e proprie, catene integrate, catene in franchising. Network dunque che gestiscono solo gli acquisti, altri anche il magazzino, altri ancora che esercitano un controllo molto forte sulla gestione.
Oggi l’unico format presente in Italia può essere considerato, secondo Pacenti, quello di Lloyds, che può propriamente definirsi come un franchising, anche se di stampo generalista.
«Il nostro network non può più essere identificato come specializzato in fitoterapia, altrimenti non evolve», ha proseguito Mercati. «La nostra vera specializzazione è la salute, in particolare l’area dell’automedicazione e delle piccole patologie in cui il naturale avanzato è fondamentale. Oggi abbiamo 830 farmacie affiliate, tra Italia e Spagna, e l’80 per cento delle azioni di Afam, che ha 21 farmacie comunali a Firenze e 14 studi medici. Le farmacie di proprietà – 33 milioni di fatturato e 144 dipendenti – non sono però il nostro business, non abbiamo intenzione di comprarne altre in Italia, piuttosto lo faremo nel Regno Unito e nell’Europa dell’Est. La priorità è consolidare e sviluppare l’attuale modello di affiliazione, creandone uno più evoluto da affiancare a quello “light”».
Ci saranno dunque criteri di affiliazione di base e un livello più avanzato che prevede lo sviluppo di nuove metodologie di gestione e servizi e una maggiore integrazione con i produttori. «Apoteca Natura è oggi conosciuta dal 39,8 per cento dei consumatori e la fiducia nel marchio è cresciuta al 63,3 per cento», ha spiegato Mercati. «Siamo l’unico network in cui la formazione è obbligatoria e ogni anno 4.500 farmacisti tra Italia e Spagna seguono i nostri corsi. Abbiamo costruito molto in questi anni, abbiamo un patrimonio che ci consente oggi di realizzare una vera e propria rete evoluta di farmacie in cui la pharmaceutical care sia protagonista».
Il primo passo? La creazione di un nuovo modello di lay out sul campo, con la ristrutturazione di due farmacie comunali fiorentine. Perché il format deve cominciare a essere riconoscibile e lo spazio non può non essere coerente con il concetto di “prendersi cura”.