Quale scenario si profila per la sanità italiana, nei prossimi anni? Quali strumenti innovativi consentiranno di garantire cure di qualità a tutti i cittadini, nel rispetto delle risorse disponibili? Come rendere l’Italia più attrattiva per la ricerca internazionale e gli investimenti nel farmaceutico? Che cosa ci riserva la medicina del domani? Questi, alcuni dei temi affrontati nel corso del “Forum della sostenibilità e opportunità nel settore della salute”, che si è tenuto a Firenze, presso la Stazione Leopolda: due giorni di lavori, dove rappresentanti di istituzioni, associazioni di categoria, mondo del volontariato, comunità scientifica e industria si sono confrontati su obiettivi e soluzioni per lo sviluppo del settore. «Per essere davvero sostenibile e generare opportunità – ha dichiarato Giuseppe Orzati, Direttore del Forum – un sistema deve adattarsi alle evoluzioni del contesto in cui opera. Diventa così fondamentale il dialogo tra tutti gli attori dello scenario, perché la sanità è un asset del Paese che le migliori competenze sono chiamate a valorizzare, ciascuna con il proprio contributo. Il Forum della Leopolda nasce con l’intento di trasformarsi in un appuntamento annuale, uno spazio nazionale di confronto tra chi è interessato al cambiamento, condizione necessaria per la sostenibilità del sistema salute, e ai vantaggi che l’innovazione può produrre». Al centro della due giorni, aree espositive e sessioni di approfondimento sul futuro della medicina, l’innovazione tecnologica al servizio della salute, l’alimentazione e la nutrigenomica come armi di prevenzione e strumento per ridurre la spesa pubblica, la medicina di genere, le eccellenze da valorizzare nella sanità italiana. Mutualità e welfare aziendale cambieranno l’assetto del sistema sanitario italiano: ne è convinta Isabella Mastrobuono, docente della scuola di management della Luiss di Roma, che ha parlato a margine dei lavori del Forum della Leopolda sulla sostenibilità in sanità. «Tutti i sistemi sanitari e sociali europei – ha spiegato – ormai sono sistemi misti nei quali il finanziamento è per parte pubblico e per parte privato. Anche da noi abbiamo un finanziamento privato della sanità, prevalentemente da parte dei cittadini e dobbiamo riorganizzarci avendo due grandi opportunità davanti. La prima opportunità ce l’ha data già il governo, ed è straordinaria, quella cioè della promozione del welfare aziendale. La seconda, invece, è data dal variegato mondo della mutualità, che rappresenta la volontarietà, la sussidiarietà, e la grande capacità degli italiani di mettersi in gioco nella solidarietà». In sostanza, secondo la Mastrobuono, grazie ai Fondi integrativi, alle Casse e alle Società di Mutuo Soccorso si crea un circolo virtuoso che, a fronte di sgravi fiscali, destina il 20 per cento delle risorse nei due settori in cui il Ssn è in grande difficoltà e cioè l’odontoiatria e la non autosufficienza. «Ma attenzione – avverte Mastrobuono – questo non significa privatizzare la sanità, significa esclusivamente rafforzare e far collaborare due mondi: il Ssn che sta vivendo un momento di difficoltà e quello dei contributi privati, affinché i cittadini si responsabilizzino da una parte e abbiano dall’altra la possibilità di accedere ai servizi».
Alla Leopolda il Forum sulla sostenibilità del Ssn
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