Alimenti in farmacia: opportunità e criticità

Alimenti in farmacia: opportunità e criticità

Il Rapporto Coop 2016 traccia un quadro inequivocabile delle abitudini alimentari degli italiani. Pressati dalla crisi economica e dal bisogno di sentirsi in forma, negli ultimi anni gli italiani hanno modificato i criteri delle scelte alimentari orientandoli secondo due nuove stelle polari: la salute e il benessere.

Un’indagine Nielsen evidenzia che il 34% degli intervistati vorrebbe trovare sugli scaffali dei punti di vendita prodotti in grado di accompagnare uno stile di vita più sano ed equilibrato.

Secondo gli ultimi dati forniti da Eurostat nel nostro Paese, 16,9 milioni di persone (un terzo quasi della popolazione) seguono uno specifico regime alimentare.

Contano sempre meno i classici canali di comunicazione con il consumatore: la pubblicità, la marca, le promozioni lasciano sempre più spazio all’informazione orizzontale che si diffonde soprattutto tramite web e social media. Consigli e recensioni che per quella via vengono da persone fidate o da “guru” della rete che si sono costruiti una reputazione a suon di migliaia di like o di visualizzazioni.04.

Questo fenomeno può presentare nuove opportunità per il canale farmacia pur con alcune criticità. Inauguriamo pertanto una rassegna mensile che analizzerà le singole sottocategorie dell’alimentazione per evidenziare i trend di mercato e fornire suggerimenti pratici sulle modalità di gestione.

Condivideremo anche le esperienze pratiche di alcuni farmacisti che hanno adottato criteri efficaci di gestione o iniziative di comunicazione vincenti.

Il peso della categoria “alimenti” in farmacia

Quando si parla di questo settore, sia che si tratti di alimenti per bambini che di alimenti “speciali” (ossia senza glutine, senza lattosio, senza ….), la grande perplessità riguarda i ridotti livelli di marginalità per metro lineare che si possono ottenere da questa categoria.

Occorre comunque tenere presente che la categoria “alimenti” pesa a valore il 4% del totale extra- farmaco della farmacia ed il 9% a volume.


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La corretta strategia per la gestione della categoria “alimenti” in farmacia

Ma è davvero corretto “penalizzare” questa categoria all’interno dell’assortimento della farmacia?

Non esiste una risposta univoca, non esiste una formula “magica” … Ogni farmacia ha le proprie peculiarità e quindi occorre fare un’attenta analisi di quanto segue:

• bacino d’utenza (ossia le caratteristiche della clientela potenziale della farmacia e dei suoi competitors): ad es. la presenza di alimenti bimbo può essere un’importante generatore di traffico e di fidelizzazione se nella zona in cui è ubicata la farmacia c’è un’elevata presenza di bambini

• spazi espositivi: la creazione di un reparto di alimenti può anche aiutare ad ottimizzare le zone “fredde” della farmacia in quanto, trattandosi di acquisti programmati, non richiedono necessariamente un posizionamento in zone di grande visibilità

Le principali criticità della categoria

Le principali criticità della categoria alimenti si possono riassumere in:

• ampio spazio da dedicare al reparto: il consumatore vuole poter scegliere e ciò implica avere un assortimento “ampio” e “profondo”

• ridotta shelf-life di alcuni prodotti (come ad es. il pane ed i surgelati): la gestione delle rotazioni e delle scadenze deve essere continua altrimenti il rischio di scaduti può essere elevato

• tempistiche di rimborso delle ASL dei prodotti senza glutine sono spesso lunghe e, quindi, possono creare dei problemi in termini di “cash-flow”

• costi del personale: per poter sviluppare adeguatamente il reparto degli “alimenti speciali” in alcuni casi occorre la presenza di una persona dedicata e quindi il fatturato e la marginalità sviluppata devono consentire di coprire tali costi.

Un primo suggerimento

Un primo passo è quello di “contaminare” la categoria Alimenti con prodotti di altri settori della farmacia per aumentare la marginalità media del reparto.

Nella prossima uscita partiremo dall’analisi dell’Alimentazione Bambino..

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AUTORI

Laureato in Economia e Commercio, ha esperienza ventennale nel canale farmacia sia come manager d’azienda sia come consulente e formatore di marketing e managment.

Fondatore della società Easter Consulting.