Al via a Catanzaro il progetto “l’infermiere in farmacia”

Al via a Catanzaro il progetto “l’infermiere in farmacia”

È stata di recente presentata da Federfarma Catanzaro un’iniziativa che sta trovando il gradimento dei pazienti e potrebbe estendersi in altre provincie italiane: si tratta del progetto “l’infermiere in farmacia”. Si tratta di una collaborazione con una delle aziende leader nell’assistenza infermieristica che ha l’obiettivo di fornire, sia in farmacia che a domicilio del paziente, una serie di servizi h24 e 365 giorni l’anno, relativi a prestazioni infermieristiche, fisioterapiche, servizio iniezioni, assistenza post parto e assistenza post ricovero. L’accordo è stato messo a punto in applicazione della legge 69/2009 (la cosiddetta “farmacia dei servizi”) per consentire a tutte le 137 farmacie aderenti a Federfarma Catanzaro di poter offrire alla cittadinanza i medesimi servizi, alle medesime condizioni con elevati standard di affidabilità e competenza delle figure professionali coinvolte. Alla presentazione dell’accordo erano presenti, tra gli altri, Vincenzo Defilippo, Presidente di Federfarma Catanzaro, Vitaliano Corapi, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Catanzaro, Concetta Genovese, Presidente Collegio IPASVI Catanzaro e Anna Barilaro, Presidente ASAC Assistenza Sanitaria Continuativa.


Il significato e il valore dell’iniziativa

Il farmacista costituisce, nelle intenzioni del progetto, il fulcro dell’intera operazione, garantendo un servizio qualificato e sicuro, vantaggioso e trasparente. «Con questo accordo centriamo uno degli obiettivi della cosiddetta “Farmacia dei Servizi” per la quale stiamo lavorando dalla fine del 2009» ha detto Vincenzo Defilippo. «I servizi offerti oggi da Federfarma Catanzaro e ASAC sono quelli che quotidianamente vengono richiesti dalla cittadinanza in farmacia. Dalle esigenze dell’utenza è nato il nostro desiderio di potere dare una risposta certa e professionale a tanti pazienti e ai loro parenti, che spesso si trovano in difficoltà anche solo per reperire un infermiere che possa effettuare iniezioni. Particolarmente interessante, tra gli altri, anche il servizio di ostetricia post parto, per aiutare la neomamma a gestire al meglio soprattutto il primo figlio ed essere supportata nel recupero post gravidanza. Oltre alle cure infermieristiche generali il servizio offre anche qualificati fisioterapisti e l’assistenza post ricovero avanzata che mette spesso in crisi i familiari del paziente, tenuto conto dei sempre più contenuti tempi di ospedalizzazione, anche a seguito di interventi molto importanti».


La farmacia come “snodo” sanitario sul territorio

«Desideriamo cambiare il volto dell’assistenza domiciliare in Italia partendo dalle farmacie di Catanzaro e provincia» ha aggiunto Vitaliano Corapi «perché crediamo che il farmacista sia la figura professionale più qualificata quale riferimento per le esigenze sanitarie sul territorio. Riguardo all’assistenza domiciliare a largo spettro quello che ci preoccupa è l’immediato futuro con il massiccio aumento della popolazione anziana nei prossimi 15/20 anni, quando saranno over 65 i figli del baby boom. Dobbiamo cominciare ad attrezzarci adesso altrimenti la sanità si troverà impreparata».


Il precedente di Caltanissetta

Un primo accordo tra Federfarma, l’Ordine nisseno dei Farmacisti e il Collegio provinciale IPASVI (Il collegio italiano degli infermieri) si era già avuto in realtà l’anno scorso e con finalità leggermente diverse. L’accordo prevedeva che le farmacie di Caltanissetta e provincia offrissero alla clientela servizi infermieristici in regime privato. Grazie all’intesa, in pratica, è già possibile usufruire di prestazioni come prelievi, iniezioni, medicazioni o flebo direttamente in farmacia (purché attrezzate secondo le norme) o direttamente a domicilio. A tale proposito, il protocollo prevede che gli interventi siano pagati dall’assistito direttamente all’infermiere e che un “fee” vada alla farmacia per la copertura delle spese. Alla base dell’intesa, aveva allora spiegato Roberto Cammarata, presidente dell’Ipasvi nissena (secondo una logica che si mantiene nell’attuale accordo di Catanzaro), c’è «una ricerca commissionata dalla Federazione Nazionale dei Collegi dalla quale risulta che nel 2014 circa 1,7 milioni di italiani hanno usufruito di prestazioni infermieristiche erogate privatamente». Sempre secondo il protocollo Federfarma e Ipasvi si sono impegnate a organizzare screening e programmi di prevenzione, così come a partecipare alla prossima campagna vaccinale se l’Asl vorrà coinvolgere le farmacie del territorio. «Quest’anno [l’anno scorso, ndr] diversi medici si sono tirati indietro perché sprovvisti di frigoriferi per la conservazione dei vaccini» aveva spiegato Mariella Ippolito, presidente di Federfarma Caltanissetta «e se la cosa si dovesse ripetere anche nella prossima stagione, le farmacie sono pronte a farsi avanti». L’accordo, infine, ha impegnato gli infermieri ad applicare ai clienti delle farmacie le tariffe minime e l’Ipasvi a fornire sempre personale con la corretta specializzazione rispetto alla richiesta dell’utente. Si profila dunque un coinvolgimento – favorito dalla stessa Federfarma – sempre più cospicuo degli infermieri nella farmacia territoriale che diventa così in grado di erogare ancora più servizi, delegandoli a professionisti del settore, e rafforzando il proprio ruolo die centro sanitario di primo riferimento per il cittadino con la sua distribuzione capillare sul territorio.

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