Più di un italiano su 6 (11,1 milioni) è un e-Shopper abituale, ovvero effettua i suoi acquisti on line almeno una volta al mese, con una spesa media annua di circa 1.300 euro. Gli e-Shopper abituali generano il 90 per cento del mercato e-commerce complessivo, e tra i settori emergenti di particolare rilevanza è il beauty che comprende cosmetica e profumeria, e costituisce l’1 per cento del mercato, pari a 190 milioni di euro.
Nel 2015 il valore dell’acquistato on line in Italia è stato pari a 16,6 miliardi di euro: l’e-commerce nel Belpaese ha registrato una crescita del 16 per cento rispetto al 2014, pari a oltre 2,2 miliardi di euro, e ha raggiunto una penetrazione del 4 per cento sulle vendite retail. Questa è l’ultima fotografia dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano.
I comparti che contribuiscono maggiormente alla crescita dell’e-commerce sono il turismo (+14 per cento), informatica ed elettronica di consumo (+21 per cento), abbigliamento (+19 per cento) ed editoria (+31 per cento). Nell’ambito dei servizi, il turismo, con 7.762 milioni di euro, vale il 47 per cento del mercato, le assicurazioni, con 1.235 milioni di euro, il 7,5 per cento, e gli altri servizi (ticketing per eventi, ricariche telefoniche, ecc.), con 893 milioni di euro, il 5,5 per cento. Tra i comparti di prodotto spiccano invece l’informatica ed elettronica, che, con 2.212 milioni, vale il 13 per cento del mercato e l’abbigliamento che, con 1.512 milioni di euro, pesa per il 9 per cento. Troviamo poi l’editoria (4 per cento del mercato, pari a 593 milioni di euro).
Tra i settori emergenti, oltre al beauty, rilevante anche l’apporto di food&grocery (2 per cento del mercato, pari a 377 milioni di euro), arredamento e home living (2 per cento del mercato, pari a 370 milioni di euro), e giocattoli.
La metodologia di ricerca prevede la raccolta di dati attraverso interviste dirette ai primi 300 operatori dell’e-commerce B2c attivi nel Paese. L’e-commerce B2c è il valore dei prodotti e dei servizi (esclusi gioco on line e home banking) acquistati on line da e-Shopper. Il perimetro di analisi, coerentemente con quello adottato dalle principali società di ricerca internazionali, prevede la quantificazione degli acquisti on line di prodotti, dall’abbigliamento all’editoria, fino all’informatica ed elettronica e così via, e di servizi (turismo, assicurazioni e ticketing per eventi). Vengono esclusi home banking e gioco on line (betting e gambling), per via di meccanismi di acquisto e fruizione dei servizi totalmente avulsi rispetto a quelli tipici del commercio elettronico retail.