L’apertura dei nuovi concorsi ha generato un grosso fermento tra i giovani farmacisti che sperano di diventare titolari. Oggi più che mai, tuttavia, vincere la sede non basta a garantire un futuro professionale solido e appagante: nel nuovo contesto, le capacità gestionali sono sempre di più rilevanti nella titolarità e la loro conoscenza costituisce un fattore determinante per il buon esito dell’impresa, così come la possibilità di poter disporre di un piccolo capitale iniziale per finanziare i primi mesi di attività. Ma allora piove sempre sul bagnato? O piuttosto con adeguate accortezze anche il dottor Rossi, senza genitori alle spalle, può aprire la sua attività? Partire da zero è possibile a patto di seguire regole tassative. L’avvio di una attività è sempre un lavoro difficile e impegnativo, aprire una propria farmacia di questi tempi, con un Servizio sanitario sempre più attento a ridurre i costi, è sicuramente un’impresa non facile che richiede una buona dose di tenacia, determinazione e volontà, oltre a competenze e capitali iniziali.
Per fare il titolare, oggi più mai che mai, è dunque necessario uno spettro di competenze variegate, che spaziano da quelle squisitamente professionali fino ad abbracciare quelle economiche. Del resto, il fatturato della farmacia è composto in maniera più o meno paritetica dai ricavi derivanti dal Ssn e dalle vendite libere, pertanto il neo titolare dovrà non solo essere bravo a espletare i diversi obblighi imposti dal Sistema sanitario, ma anche a organizzare la parte di libera vendita sempre più determinante per il risultato finale. Contestualmente, il farmacista deve ampliare le proprie conoscenze e abbracciare anche competenze imprenditoriali, ossia quelle attitudini che servono a gestire al meglio gli affari. Tanto più diventano determinanti gli acquisti diretti, maggiormente il business della farmacia assomiglia a quello del retail classico, con la conseguenza non secondaria che oltre alle conoscenze professionali il titolare dovrà padroneggiare aspetti come la gestione degli acquisti, o piuttosto i rudimenti del merchandising, se non vuole scoprire a fine anno che la tanto desiderata farmacia non produce la ricchezza sperata. Dal momento che l’università forma i giovani a divenire dei buoni professionisti del farmaco ma non insegna niente sui temi della gestione, per non incorrere nei classici errori di gioventù è necessario che i neo titolari si ispirino a coloro che già hanno percorso tale cammino e magari sono stati capaci di dare vita a realtà dinamiche al passo con il nuovo scenario.
Partendo da queste considerazioni, abbiamo pensato di organizzare in occasione di Cosmofarma (a Bologna dal 9 all’11 maggio) un momento d’incontro/confronto tra i giovani e meno giovani sugli elementi da presidiare, perché l’avvio della nuova farmacia rappresenti un successo e non un’esperienza negativa. A questo proposito è stato ideato il contest “Titolare si nasce o si diventa?”, dove sei titolari eccellenti metteranno a disposizione dei partecipanti le loro esperienze. Grazie a Facebook e Twitter, le persone in sala potranno non solo ascoltare, ma anche inviare domande e quesiti, per una partecipazione ancora più coinvolgente. Arrivederci quindi all’11 maggio, ore 11, sala Melodia della Fiera di Bologna.