Roma, 13 dicembre 2017 – Presentata oggi da Francesco Maietta, Responsabile dell’Area Politiche sociali la ricerca del Censis “Il valore socio-economico dell’automedicazione”, realizzata in collaborazione con Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione).
La ricerca rivela che, anche se il consiglio degli esperti resta prevalente, sono 15 milioni gli italiani che, in caso di piccoli disturbi (dal mal di testa al raffreddore), cercano informazioni sul web. Di questi, 8,8 milioni sono stati vittime di fake news nel corso dell’anno.
Servono una comunicazione corretta e l’educazione alle scelte di salute per evitare il ricorso a fonti non attendibili e a informazioni scorrette, una grande opportunità di consiglio per il farmacista.
I numeri dell’automedicazione in Italia
Sono 49 milioni gli italiani che soffrono di piccoli disturbi, dal mal di testa al raffreddore, di cui 17 milioni con grande frequenza: un enorme fabbisogno sanitario che, senza il ricorso ai farmaci da banco, finirebbe per scaricarsi sul Servizio sanitario nazionale.
Aumenta la tendenza all’automedicazione
Si curano da soli con farmaci da banco 46 milioni di italiani. Sempre di più sono convinti che in caso di piccoli disturbi ci si possa curare da soli (73,4% percentuale in crescita di 9,3 punti percentuali rispetto al 2007). Per il 56,5% ci si può curare da sé perché ognuno conosce i propri piccoli disturbi e le risposte adeguate, per il 16,9% perché è il modo più rapido.
Il consiglio di esperti
Per curare un piccolo disturbo, il 70,4% degli italiani chiede consiglio al medico o al farmacista, l’83,1% legge sempre il foglietto illustrativo e il 68,4% afferma di comprenderlo appieno. Trascorsi alcuni giorni dall’assunzione del farmaco, se il disturbo persiste l’88,5% si rivolge al medico e il 36,2% al farmacista.
La ricerca di informazioni sulla salute nel web
Decolla tuttavia il ricorso ai diversi canali web (28,4%) per la ricerca di informazioni sulla salute: 17% degli italiani consulta siti web generici sulla salute, 6% i siti istituzionali, 2,4% i social network. In particolare, tra i millennials sale al 36,9% la quota di chi usa autonomamente il web per trovare informazioni su come curare i piccoli disturbi.
Il pericolo di incappare in indicazioni scorrette è fortemente percepito dagli italiani: il 69% vorrebbe trovare sui siti web e sui social network informazioni certificate sulle piccole patologie e sui farmaci per curarle da assumere senza obbligo della ricetta medica.
Non è una novità, ma sempre più si conferma la grande valenza di un parere autorevole; il farmacista deve trovare le strade per rispondere a questa domanda e presidiare tutti i punti di contatto con i propri pazienti, facendo valere il proprio consiglio autorevole nelle forme più efficaci.